Energia: una scossa alle utility (Mi.Fi.)
18 Gennaio 2021 - 8:48AM
MF Dow Jones (Italiano)
Affinché il Recovery fund sia una reale occasione di ripresa
servirà programmare e incrementare gli interventi nel comparto
utility, settore tra i principali candidati a svolgere il ruolo di
volàno per la ripresa economica in chiave sostenibile. Per questo è
divenuto indispensabile individuare progetti strategici da un punto
di vista economico, sociale e ambientale, mirati a un impatto
sostenibile sulla produttività e sulla resilienza economica e
sociale a livello nazionale e comunitario. Così Utilitalia, la
federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici
dell'acqua, dell'ambiente, dell'energia elettrica e del gas, ha
deciso di avviare un'analisi per individuare i progetti ritenuti
eleggibili a essere inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza.
Secondo i dati che MF-Milano Finanza ha potuto consultare in
anteprima, sono stati raccolti circa 1.500 progetti per un valore
complessivo di 25,5 miliardi di euro, con un potenziale impatto sul
pil pari al +1,5% e un impatto occupazionale che consentirebbe di
creare 343 mila nuovi posti di lavoro. Come spiega a MF-Milano
Finanza Michaela Castelli, presidente di Utilitalia: «I progetti
raccolti rientrano principalmente nel cluster della rivoluzione
verde e della transizione ecologica e in piccola parte anche in
quello della digitalizzazione e innovazione». In particolare,
prosegue Castelli, che ricopre anche la carica di presidente di
Acea, «i piani dedicati all'innovazione e alla digitalizzazione 4.0
prevedono investimenti per 142 milioni, mentre 25,4 miliardi
saranno dedicati alla transizione verde».
In quest'ambito 4 miliardi saranno allocati sull'economia
circolare, 4,6 miliardi su transizione energetica e mobilità
sostenibile (di cui 2,5 sulla crescita della produzione da
rinnovabili e sull'uso dell'idrogeno e 2,1 miliardi sulla mobilità
sostenibile), 2,4 miliardi sull'efficienza energetica e la
riqualificazione degli edifici, mentre la quota maggiore, 14,3
miliardi, saranno impiegati per tutelare e valorizzare il
territorio e la risorsa idrica.Alla luce di tali numeri, diventa
quasi lapalissiano sottolineare il ruolo decisivo giocato dal
comparto e proprio per questo risulta quanto mai indispensabile
cercare di abbattere i principali ostacoli che potrebbero minare il
pieno sviluppo del settore. «Dalla nostra ricognizione sono emersi
vari temi sui quali è necessario intervenire», spiega Castelli,
mettendo l'accento sul gap infrastrutturale tra Nord e Sud del
Paese, sulla stabilità normativa e sugli iter autorizzativi.
Quanto al primo tema, «dal punto di vista territoriale, la
maggior parte dei progetti e degli investimenti è situata al Nord
(oltre 13 miliardi), seguita da Centro (7,3 miliardi) e Sud (circa
5 miliardi), mostrando la compagine associativa di Utilitalia (con
poche associate al Sud) e anche il tessuto industriale del
Meridione, con una ridotta presenza di società capaci di progettare
e realizzare investimenti necessari a colmare il divario
esistente». L'assenza di soggetti industriali di adeguate
dimensioni, prosegue ancora Castelli, «comporta l'affidamento della
gestione di servizi essenziali anche a piccoli Comuni che si
trovano a gestire situazioni con poche risorse umane e materiali,
mettendo a rischio l'erogazione del servizio stesso».
fch
(END) Dow Jones Newswires
January 18, 2021 02:33 ET (07:33 GMT)
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