Eni: avvia produzione carburanti sostenibili per aviazione
15 Ottobre 2021 - 3:17PM
MF Dow Jones (Italiano)
Eni ha avviato la produzione di carburanti sostenibili
alternativi per l'aviazione (Sustainable Aviation Fuel o SAF) che
rappresentano nel breve-medio termine un modo per contribuire
significativamente alla decarbonizzazione del trasporto aereo. I
SAF Eni sono prodotti esclusivamente da scarti e residui, in linea
con la decisione strategica di non utilizzare olio di palma dal
2023.
Eni prevede il raddoppio, entro il quadriennio, dell'attuale
capacità di bioraffinazione di 1,1 milioni di tonnellate/anno e il
suo incremento fino a 5/6 milioni di tonnellate/anno entro il 2050,
informa una nota. Il cosiddetto biojet rivestirà un ruolo
significativo nel mix prodotti, in linea con gli scenari di settore
e i trend di mercato, e l'obiettivo è di traguardare una capacità
produttiva di almeno 500 mila tonnellate/anno di biojet al
2030.
L'a.d. Claudio Descalzi, dichiara che si tratta di "un risultato
molto importante nel nostro percorso di decarbonizzazione, che
prevede tecnologie innovative già disponibili e iniziative
industriali concrete, e rispecchia pienamente il nostro approccio
pragmatico alla transizione energetica: utilizzare la tecnologia
per abbattere le emissioni nei settori che, come il trasporto
aereo, più pesano a livello emissivo ma che nello stesso tempo
vanno alimentati poiché fondamentali per la crescita e lo sviluppo.
Vogliamo affermarci come leader tecnologici nella transizione
energetica, anche utilizzando competenze e asset tradizionali, e
questo è un nuovo passo in quella direzione, nonché un importante
contributo a livello di sistema".
Le prime produzioni di SAF sono realizzate nella raffineria Eni
a Taranto, con una quota allo 0,5% di UCO (oli vegetali usati e di
frittura), che anticipa la quota del 2% di componente bio proposto
nell'ambito del pacchetto UE Fit For 55. Si tratta di un primo
passo, che conferma il percorso di decarbonizzazione di tutti i
prodotti e processi Eni al 2050 e per tutti i settori coinvolti,
compresi quelli più sfidanti, quali aviazione, mezzi pesanti e
marina.
Il SAF della raffineria di Taranto è attualmente prodotto
tramite processo di co-feeding, co-alimentando gli impianti
convenzionali con quote di UCO pari allo 0,5%. La quota bio
presente nel prodotto consente una riduzione tipica rispetto ai
feedstock utilizzati di GHG superiore al 90% rispetto allo standard
di riferimento del mix fossile, secondo la Renewable Energy
Directive II. Tale prodotto, già disponibile nei serbatoi della
raffineria di Taranto, sarà commercializzato alle principali
compagnie aeree, per prima ITA, anche grazie al supporto di primari
operatori del settore quali Aeroporti di Roma.
La crescita della produzione di SAF Eni continuerà con una
progressione che vedrà già dai primi mesi del 2022 l'avvio di una
produzione di oltre 10 mila tonnellate/anno di SAF nella raffineria
Eni a Livorno, tramite distillazione di bio-componenti prodotti
nelle bioraffinerie Eni a Gela e Porto Marghera (Venezia) grazie
alla tecnologia proprietaria Ecofining. Le materie prime utilizzate
saranno esclusivamente di scarto quali UCO o grassi animali. Tale
prodotto, denominato "Eni Biojet" conterrà il 100% di componente
biogenica e potrà essere utilizzato in miscela con il jet
convenzionale fino al 50%.
La crescita continuerà con l'avvio, nel 2024 della produzione di
"Eni Biojet" nella bioraffineria di Gela, dove è già in corso di
realizzazione un progetto che consentirà l'immissione sul mercato
di ulteriori 150 mila tonnellate/anno di SAF al 100% da materie
prime rinnovabili, in grado di soddisfare il potenziale obbligo del
mercato italiano per il 2025.
gug
(END) Dow Jones Newswires
October 15, 2021 09:02 ET (13:02 GMT)
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