Eni: con Leonardo ed Fca leader in deposito brevetti a basse emissioni
27 Aprile 2021 - 08:38AM
MF Dow Jones (Italiano)
Le aziende italiane leader nel deposito di brevetti a basse
emissioni di carbonio (2000-2019) sono state Fiat Chrysler (251
famiglie di brevetti internazionali), Eni (167), Leonardo (59),
Magneti Marelli (59), e Sind International (58).
Nel dettaglio, spiega una nota, tra il 2017 e il 2019 i brevetti
di tecnologia energetica a basse emissioni di carbonio sono
cresciuti del 3,3% all'anno. Questo è solo un quarto del tasso di
crescita annuale rispetto ad un decennio fa e mette in evidenza
l'urgente necessità di investimenti in energia pulita per
raggiungere gli obiettivi climatici, secondo un rapporto
dell'Ufficio europeo dei brevetti (EPO) e dell'Agenzia
internazionale dell'energia (IEA).
Il rapporto Brevetti e transizione energetica: tendenze globali
nell'innovazione tecnologica per l'energia pulita analizza
l'insieme di brevetti internazionali per le invenzioni energetiche
a basse emissioni di carbonio, suddividendole tra regioni e settori
industriali. Inoltre, la ricerca rileva che l'ondata di attività
per lo sviluppo di veicoli elettrici è diventato un fattore chiave
per l'innovazione, stimolata soprattutto dai progressi nelle
batterie ricaricabili agli ioni di litio.
Il numero di brevetti globali nelle tecnologie energetiche a
basse emissioni di carbonio è aumentato negli ultimi due decenni,
ad eccezione di un crollo nel 2014-16, in contrasto con un calo dei
brevetti sui combustibili fossili dal 2015 (mediamente in calo del
6,9% ogni anno dal 2017). Il tasso di crescita medio annuo dei
brevetti energetici a basse emissioni di carbonio negli ultimi anni
è sceso dal 12,5% (tra il 2000 e il 2013) al +3,3% (dal 2017). Le
cifre mostrano che sono necessarie azioni politiche concertate e
ulteriore innovazione nell'energia a basse emissioni di carbonio
per accelerare la disponibilità di tecnologie e ridurre i
costi.
"La transizione energetica necessaria per mitigare il
cambiamento climatico rappresenta una sfida di enorme portata e
complessità", ha affermato il presidente dell'EPO Antonio Campinos.
"Questo rapporto è un chiaro invito all'azione per intensificare la
ricerca e l'innovazione in nuove tecnologie energetiche a basse
emissioni di carbonio e migliorare quelle esistenti. Pur rivelando
alcune tendenze incoraggianti nei Paesi e nei settori industriali,
comprese le principali tecnologie trasversali, evidenzia anche la
necessità di accelerare ulteriormente l'innovazione nelle
tecnologie energetiche pulite, alcune delle quali sono ancora solo
in fase emergente".
"Quasi la metà delle riduzioni delle emissioni necessarie per
arrivare allo zero netto entro il 2050 dovrà provenire da
tecnologie che non sono ancora sul mercato", ha affermato Fatih
Birol, direttore esecutivo di IEA. "Ciò richiede enormi passi in
avanti nell'innovazione, ma fino ad ora le informazioni sui
progressi compiuti sono state insufficienti. Combinando i punti di
forza complementari della IEA e dell'EPO, questo rapporto ci
fornisce una base più solida per identificare e monitorare i punti
di forza e di debolezza nella brevettazione di energia a basse
emissioni di carbonio, fornendo un quadro molto migliore dello
stato della transizione energetica".
L'Italia è un importante contributore di innovazione nel settore
delle tecnologie energetiche pulite. Se si guarda al periodo
2010-2019 e classificato in base al numero di famiglie di brevetti
internazionali nelle tecnologie energetiche a basse emissioni di
carbonio, l'Italia si colloca al 4* posto in Europa e al 9* a
livello globale, contribuendo con l'1,4% di tutti i brevetti
globali in questo campo.
com/òab
MF-DJ NEWS
2708:22 apr 2021
(END) Dow Jones Newswires
April 27, 2021 02:23 ET (06:23 GMT)
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