Un percorso partito quasi 12 anni fa che ha rappresentato per il mondo dell'industria italiana uno dei cambi di rotta più radicali e rivoluzionari di sempre. Questa è la lettura più immediata che è possibile dare alla decisione di Erg di abbandonare il redditizio business delle raffinerie e dei distributori di benzina per avviare la nuova avventura nel segno della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Una scelta premiante, come dimostra l'assegnazione del rating A- nel programma Climate Change promosso dal Carbon Disclosure Project e alla luce del ruolo assunto soprattutto nel mercato eolico, in cui detiene la leadership nazionale con quasi 2 Gw di potenza installata. La voglia d'espansione in questo business non è di certo un segreto e nonostante i piani di crescita all'estero, il gruppo presieduto da Edoardo Garrone ha progetti ambiziosi proprio in Italia. Come confermato in un'intervista dal ceo Luca Bettonte, dal 2012 alla guida della società controllata dalla holding San Quirico della famiglia Garrone-Mondini, Erg è pronta a investire 400 milioni da subito, fino a raggiungere un miliardo di euro con il completamento del piano industriale. Ed è forse questa la chiave di volta per comprendere i nuovi piani del gruppo. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza la società genovese starebbe infatti valutando una possibile doppia cessione che comprenderebbe gli asset idroelettrici e l'impianto a gas naturale, per una valorizzazione che potrebbe superare il miliardo di euro.

Quanto al business idroelettrico, il nucleo di Erg Hydro, acquistato da E.On a fine 2015 per 700 milioni, spalmato tra Umbria, Lazio e Marche, è costituito da un complesso di 19 centrali, 7 dighe, 3 serbatoi e una stazione di pompaggio per una potenza complessiva di 527 Mw, che hanno registrato nel 2019 un margine operativo lordo rettificato di 87 milioni di euro. L'asset gas è invece costituito da un impianto di cogenerazione, vale a dire termoelettrico a ciclo combinato alimentato a gas naturale e costituito da due moduli, ciascuno composto da due turbogas e una turbina a vapore. La capacità installata è di 480 Mw e l'energia elettrica prodotta viene in parte immessa nella rete elettrica di trasmissione nazionale e in parte utilizzata per alimentare gli impianti industriali del sito di Priolo Gargallo (Siracusa) e nell'anno fiscale 2019 ha registrato un margine operativo lordo rettificato di 69 milioni.

Asset di pregio, dunque, la cui cessione potrebbe, proprio per questa ragione, garantire ingenti risorse per cavalcare al meglio il percorso di espansione nell'eolico e nel fotovoltaico.

lab

MF-DJ NEWS

2108:26 dic 2020

 

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