La Giovanni Agnelli Bv sale all'85,4% dei diritti di voto di Exor, mentre sembra oramai solo questione di ore la firma del contratto per la vendita di Partner RE a Covea per 9 mld di usd. Più margini per la famiglia, secondo quanto comunicato ieri da Exor, il 13 dicembre scorso - a distanza di cinque anni esatti dal trasferimento della holding - è scattato il meccanismo del voto multiplo previsto in Olanda.

La famiglia Agnelli oggi può così contare, a fronte di una partecipazione del 52% nel capitale di Exor, di diritti di voto pari all'85,4%, scrive il "Sole 24 Ore". Una soglia più alta rispetto alle stime iniziali che si fermavano all'80%, complice probabilmente la decisione di alcuni soci di non iscriversi al registro delle azioni a voto speciale che moltiplicano i diritti di voto.

La comunicazione fornisce anche una fotografia aggiornata del libro soci della holding dove, subito alle spalle della Giovanni Agnelli Bv, figurano Harries Associates (4,99%), Baillie Gifford (3,14%), Vanguard Group (3,05%), Norges Bank (2,8%) e altri investitori. Nuovi spazi di manovra Il salto, seppur solo in termini "decisionali", del peso della famiglia Agnelli in Exor garantisce così ora ampi margini di manovra alla dinastia. Numeri alla mano, con questa larga presa, la famiglia potrebbe rivedere il peso azionario in Exor senza il rischio di comprometterne il controllo.

gug

 

(END) Dow Jones Newswires

December 16, 2021 02:38 ET (07:38 GMT)

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