Il peso dello shadow banking ha continuato a crescere in

Europa anche nel 2019, arrivando a 45.500 miliardi, il 6,7% in più

rispetto all'anno prima, soprattutto per l'aumento del valore degli asset

detenuti dai fondi di investimento.

È quanto emerge dal rapporto pubblicato ieri dall'Esrb, l'autorità

europea per i rischi sistemici presieduta dal numero uno della Bce

Christine Lagarde. Il settore non bancario ha così raggiunto il 40% del

comparto finanziario europeo, in lieve aumento rispetto al 2018. I sei

Paesi europei con gli operatori non bancari più sviluppati sono

Lussemburgo, Regno Unito, Olanda, Irlanda, Germania e Francia, che nel

complesso raggiungono l'80% della cifra totale. L'Italia è tra gli Stati

con la maggiore presenza nel comparto immobiliare e in quello delle

cartolarizzazioni.

Il valore complessivo del settore, che riguarda gli asset in gestione

dei fondi (inclusi hedge, private equity e Etf) e anche quelli di società

finanziarie non bancarie e di veicoli per le cartolarizzazioni, indica le

dimensioni del comparto ma non necessariamente i rischi. Su questi ultimi

l'Esrb ha svolto un'analisi includendo anche le prime indicazioni sulla

crisi del Covid. Lo shadow banking è fondamentale per diversificare le

fonti di finanziamento delle imprese, ma nello stesso tempo può portare

nuovi pericoli nel settore finanziario, considerando anche la minore

regolamentazione rispetto agli istituti di credito.

Per quanto riguarda le vulnerabili strutturali del comparto, presenti

già prima della pandemia, l'Esrb ha indicato l'assunzione di rischi, il

rischio di liquidità, l'incertezza sui prezzi associati alla leva di

alcuni fondi, l'interconnessione e il rischio di contagio (tra settori e

tra Paesi), i rischi legati all'utilizzo di derivati e alle operazioni di

finanziamento tramite titoli. A questi nodi, tuttavia, si sono aggiunti

rischi ciclici come la forte contrazione economica, l'aumento

dell'indebitamento e del rischio di credito (associato anche a una nuova

ondata di downgrade), l'aumento degli asset con rendimenti negativi, la

minore liquidità e l'accresciuta volatilità.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

October 22, 2020 02:12 ET (06:12 GMT)

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