Garofalo: sanita' in prima linea (Mi.Fi.)
11 Maggio 2020 - 9:27AM
MF Dow Jones (Italiano)
Maria Laura Garofalo è alla guida di Garofalo Health Care, la
prima e unica società del settore sanitario quotata a Piazza
Affari, sul segmento Mta. Il gruppo, che ha sede a Roma, opera con
24 strutture in sette Regioni (Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia
Giulia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio) divise tra settore
ospedaliero, territoriale e socio-assistenziale. Pertanto Garofalo
ha una visione a 360* della pandemia del Covid-19.
Domanda. Nelle vostre Rsa siete riusciti a evitare l'ecatombe
che ha colpito molte di queste strutture?
Risposta. Ghc gestisce quattro Rsa in Liguria e una in Piemonte
per un totale di circa 300 posti letto. In tre casi su cinque siamo
riusciti a impedire l'ingresso del virus. In altri due invece,
quelli con una vocazione fortemente riabilitativa, purtroppo gli
invii di pazienti da parte degli ospedali sono andati avanti sino
alla fine di marzo, favorendo la diffusione del contagio. Ora la
situazione è sotto controllo e anzi stiamo registrando una
percentuale sempre crescente di guarigioni, segno che anche i
pazienti più fragili, se adeguatamente assistiti anche sul piano
clinico, possono guarire dal Covid.
D. Si troveranno presto cure efficaci per il Covid-19 oppure per
riprendere una vita sociale normale bisognerà aspettare il
vaccino?
R. Secondo me dovremo abituarci a convivere con il Covid per un
periodo non breve. Finora non è stata ancora trovata una terapia
specifica per la cura di questo virus contagiosissimo. In ogni caso
la terapia che sembrerebbe più efficace è quella con siero
proveniente da persona iperimmune, ovvero da un soggetto contagiato
e guarito, che pertanto ha sviluppato gli anticorpi specifici.
Altra terapia che sembrerebbe efficace è quella basata su tre
farmaci: l'idrossiclorochina, un farmaco antimalarico che blocca la
tempesta infiammatoria; l'eparina, un anticoagulante per trattare
la trombosi dei vasi polmonari; farmaci antivirali per combattere
la carica virale. Quando sarà trovata la terapia specifica per il
Covid attraverso un approfondimento della sperimentazione, a mio
avviso saremo altresì vicini all'individuazione del vaccino.
D. Ci sono state polemiche sul ruolo delle strutture private
nell'affrontare l'emergenza, in particolare sulla mancata
collaborazione con la sanità pubblica. Che ne pensa?
R. Penso che si tratti di un insulto gratuito dettato da un
condizionamento ideologico privo di ogni fondamento. Tutto il
comparto privato accreditato si è infatti messo a disposizione
degli ospedali pubblici contribuendo attivamente alla gestione
della crisi. Alcune strutture private si sono convertite in
strutture destinate all'accoglienza dei pazienti affetti da
coronavirus, altre hanno sospeso le loro attività ordinarie per
offrire supporto negli ambiti in cui gli ospedali hanno avuto
maggiori necessità di ausilio, altre ancora hanno aperto reparti
per i pazienti post-Covid non ancora dimissibili.
D. Questa emergenza ha cambiato i vostri piani di sviluppo?
R. Non li ha cambiati minimamente. Ci siamo quotati il 9
novembre 2018, in un momento di massima criticità per i mercati
finanziari, esclusivamente con un aumento di capitale sociale allo
scopo di procedere a una crescita sostenuta per linee esterne. Tale
strategia, nel corso del 2019, ha consentito a Ghc di acquisire sei
strutture di eccellenza situate in Emilia-Romagna, Veneto e
Friuli-Venezia Giulia, con un investimento complessivo di 138
milioni di euro. E così il fatturato del gruppo è cresciuto del
42,9% a 222,5 milioni di con un ebitda di 44,4 milioni (+49%). Non
c'è dubbio che continueremo con la crescita esterna.
red
(END) Dow Jones Newswires
May 11, 2020 03:12 ET (07:12 GMT)
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