Nel 2019 il consumo netto di gas naturale in Italia è aumentato di 1,6 miliardi di m3, attestandosi a 71,9 miliardi di m3, dai 70,3 del 2018. In termini percentuali, il consumo ha registrato una crescita del 2,2%, recuperando quindi una parte della perdita dell'anno precedente (-3,2%). Il grado di dipendenza dall'estero è cresciuto nuovamente e ha raggiunto il massimo storico toccando il 95,4% (93,4% nel 2018).

E' quanto emerge dalla Relazione Annuale 2019 per elettricità, gas, acqua e rifiuti che Arera, l'Autorità di regolazione per l'energia e l'ambiente, ha pubblicato e reso disponibile da oggi sul proprio sito web. A trainare la crescita sono stati i consumi della generazione elettrica che hanno registrato una netta impennata (+11%).

Stabili (+0,2%) sono risultati invece i consumi degli altri usi, che contengono in particolare quelli per autotrazione, mentre i consumi civili (residenziale e terziario) hanno subito una contrazione del -3,1% rispetto al 2018, principalmente a causa di un andamento climatico sfavorevole ai riscaldamenti: il 2019 infatti è stato, ancora una volta, un anno molto caldo. In calo infine anche i consumi industriali (-1,7%).

Nel 2019 la produzione nazionale ha subito un nuovo marcato calo (-10,9%) rispetto al 2018, attestandosi a 4,85 miliardi di metri cubi, soprattutto per la riduzione della produzione in mare (-13%), mentre quella in terraferma è cresciuta del 5%.

Le importazioni nel 2019 hanno raggiunto i 70,9 miliardi di metri cubi, in aumento del 4,5% rispetto al 2018. Con l'eccezione dei volumi provenienti dall'Algeria, che sono diminuiti del 25,6% rispetto al 2018, sono cresciute le importazioni da tutti gli altri paesi da cui l'Italia acquista il gas.

Il gas che è venuto a mancare dall'Algeria (4,6 miliardi di m3), è stato più che compensato dai più elevati volumi provenienti dagli altri tradizionali Paesi da cui l'Italia importa il gas. Infatti, nel 2019 abbiamo importato: 3 miliardi di m3 in più dalla Norvegia, 1,2 in più dalla Libia, 0,5 in più dall'Olanda e 0,2 in più dalla Russia; sono inoltre aumentati di circa 2,7 miliardi di m3 (cioè del 125%) i volumi provenienti dalle altre zone (significativi i carichi di Gnl provenienti da Trinidad & Tobago, per 1,4 miliardi di m3, e 1,6 miliardi di m3 dagli Stati Uniti, consegnati presso il terminale di Livorno).

Nel 2019, quindi, il peso della Russia tra i paesi che esportano in Italia è leggermente diminuito al 46% (era al 47,7% nel 2018), mentre la quota dell'Algeria è scesa dal 26,5% al 18,8%. Il terzo paese per importanza è il Qatar da cui arriva il 9,2% del gas complessivamente importato in Italia (9,6% nel 2018), seguito dalla Norvegia la cui quota è all'8,7% e dalla Libia all'8%.

Il 6,8% delle importazioni italiane nel 2019 è arrivato dall'insieme degli altri paesi. Grazie al significativo incremento della quota norvegese, l'incidenza delle importazioni dal Nord Europa (cioè da Norvegia e Olanda insieme) è salita all'11,1%, dal 6,5% del 2018. Il 6% del gas approvvigionato all'estero risulta acquistato presso le borse europee.

gug

 

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July 21, 2020 08:10 ET (12:10 GMT)

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