Nella nuova partita per il controllo delle Generali che

vede contrapposti, finora, da un lato Mediobanca e dall'altro Leonardo del

Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, uno dei soggetti in grado di

spostare gli equilibri e' Edizione, la holding della famiglia Benetton cui

fa capo il 4% del Leone di Trieste. In molti sono pronti a scommettere sul

loro ingresso nel patto di consultazione stretto da Del Vecchio e

Caltagirone in modo da rendere effettivo quell'accordo fra soci italiani

che molti aspettano da anni come alternativo al dominio di Mediobanca.

La posizione ufficiale che trapela da Edizione e un "no comment". Come è

ovvio che sia a Treviso si guardano con interesse le evoluzioni dei

soggetti in campo. La strategia di Edizione, al momento, è quella di

attendere e vedere quali sono i giochi di tutti i soggetti coinvolti, e

quindi anche del Cda della compagnia, per poi scegliere. Edizione, in

sostanza, vuole giocare sul tavolo che verrà ritenuto più conveniente.

Il ruolo giocato da Edizione in tutti questi anni di presenza discreta

nel capitale di Mediobanca e Generali fa sì che abbia le mani libere e la

possibilità di accordarsi con tutti i contendenti. L'imprinting dato nella

storia da Gilberto Benetton è di stretta ortodossia mediobanchesca. Il

feeling fra il manager, scomparso nel 2018, e Alberto Nagel era assoluto

ed è proseguito, tanto che la famiglia veneta non ha dismesso la quota del

2% in Mediobanca e non ha abbandonato il suo patto di sindacato.

La sintonia che Gilberto Benetton aveva con Mediobanca è paragonabile a

quella che il suo manager più fidato, Gianni Mion, aveva ed ha tuttora con

Leonardo del Vecchio. L'enorme stima fra i due ha fatto sì che Mion sia

stato per anni nel Cda Luxottica e abbia partecipato anche all'avventura

Essilux. Anche se Mion è uscito da qualche mese da Edizione i suoi

collaboratori più stretti non hanno allentato le frequentazioni e i link

con il gruppo di Agordo.

La Galassia Benetton ha anche contatti radicati con il gruppo

Caltagirone come hanno plasticamente dimostrato le intercettazioni delle

conversazioni fra Alessandro Benetton e Fabio Corsico, braccio destro di

Caltagirone, pubblicate sui giornali nell'ambito della vicenda del Ponte

Morandi di Genova. Corsico, tra l'altro, è stato a lungo nel comitato

investimenti della Fondazione Crt che è titolare dell'1,3% del capitale di

Generali e che più di un osservatore indica come un possibile candidato ad

allargare il patto di consultazione stretto da Del Vecchio e Caltagirone.

glm

gabriele.lamonica@mfdowjones.it

 

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September 14, 2021 10:17 ET (14:17 GMT)

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