La classifica dell'industria è dominata per fatturato dai grandi
gruppi energetico-petroliferi pubblici: Enel (con un fatturato di
77,4 mld euro), Eni (69,9 mld euro) e GSE (29,7 mld).
E' quanto emerge dalla 55* edizione condotta dall'Area Studi
Mediobanca dell'indagine sulle Principali Società Italiane.
Nel dettaglio Enel torna il primo gruppo industriale italiano
dopo il sorpasso di Eni (2018) ristabilendo la supremazia del
biennio precedente (2016-2017); è il maggiore produttore italiano
di energia elettrica e il secondo europeo dietro il Gruppo EdF -
Electricité de France: chiude il 2019 con ricavi pari a 77,4 mld.,
in espansione del 5,9%, progresso realizzato grazie al mercato
estero (+11,6%). In seconda posizione Eni che ha ceduto il primato
dello scorso anno (mantenuto anche negli undici anni tra il 2003 e
il 2013, consegnato a Exor nel biennio 2014-2015 - prima del suo
trasferimento in Olanda - e passato a Enel con cui si è alternato
in quest'ultimo quadriennio). Eni accusa il calo del prezzo del
greggio (barile in dollari: -9,5% nel 2019 dopo il +30,9% nel 2018
e il +24,2% nel 2017) e decrementa il proprio fatturato del 7,8%
(da 75,8 a 69,9 mld).
Gse (società pubblica che svolge attività di compravendita di
energia elettrica) è stabilmente terzo con vendite per 29,7 mld,
davanti a FCA Italy (principale realtà industriale del gruppo Fiat
nel nostro Paese) che con 24,4 mld. di ricavi (-10,4%) si mantiene
in quarta posizione; il suo fatturato sul mercato italiano cala del
16,1% (quello estero del 6,1%). Segue Telecom Italia (quinta) che
perde il 4,9% su base omogenea a 18 miliardi (-0,2% il fatturato
estero). Edizione dei Benetton (16,8 miliardi, +43,2%) grazie al
consolidamento del gruppo spagnolo Abertis per l'intero esercizio è
in sesta posizione; oltre alla crescita delle infrastrutture e dei
servizi per la mobilità, si segnala la tenuta della ristorazione
(+5,5%) e la flessione (-6,7%) dell'abbigliamento che ora vale 1,2
mld, appena il 6,9% dei ricavi del gruppo. Per la conglomerata di
Ponzano Veneto la crescita viene prevalentemente dal mercato
estero, grazie anche all'acquisizione del 70% del capitale di Red
de Carreteras de Occidente (RCO) in Messico, società che gestisce,
attraverso 5 concessionarie, 876 km di rete autostradale nel Paese.
La chiusura dell'operazione ha portato così il Gruppo a essere
presente in 24 Paesi, con circa 15.000 km di autostrade in
concessione nel mondo. Sempre nel 2019, Atlantia ha ceduto il 49%
di Telepass al fondo svizzero Partners Group.
Leonardo Spa è settima con 13,8 miliardi (+12,6%) e nel 2020 ha
investito quasi 180 milioni di euro per dare ulteriore stimolo alle
proprie competenze tecnologiche acquisendo la società
elicotteristica svizzera Kopter. Ferrovie dello Stato è stabile in
ottava posizione con ricavi in crescita a 12 mld, seguita da
Prysmian in nona dalla 10ma (con 11,5 mld, invariati su base
omogenea) dopo il consolidamento, da giugno 2018, della
statunitense General Cable Corp. (l'integrazione ha dato vita a un
gruppo presente in oltre 50 Paesi, con 106 unità produttive, 25
centri di Ricerca & Sviluppo e circa 29.000 dipendenti) e dalla
Saras dei Moratti (9,4 miliardi, -8,8% da imputare sostanzialmente
al già citato andamento dei prezzi dei prodotti petroliferi).
Saipem occupa l'11* posizione, in salita di 3 dalla 14ma (+6,7%
a 9,1 mld), precedendo Poste Italiane che sale di una posizione, in
12*; l'incremento dell'1,2% ha portato il suo fatturato (servizi
postali e finanziari) a 8,9 miliardi. Si segnala che ove i premi
assicurativi del gruppo (17,9 miliardi) fossero sommati ai ricavi
postali e finanziari, emergerebbe un gruppo da 26,8 mld, quarto
assoluto nel ranking 2019, dopo GSE e davanti a Fca Italy. Poste
Vita è il secondo polo assicurativo nazionale dopo Generali, mentre
le attività del BancoPosta ne farebbero la settima banca italiana
per provvista da clientela (64,4 mld) davanti a Bper Banca. I soli
ricavi postali, pari a circa 3,5 mld, collocherebbero le Poste in
46esima posizione.
Edison (8,3 mld) scende di una posizione (in 13*) davanti a
Supermarkets Italiani (in 14esima dalla 15ma, con vendite a 8
miliardi, +3,5% sul 2018). Esso Italiana occupa la quindicesima (in
discesa di 4 posizioni, -19,6% a 7,6 miliardi) davanti a A2A (7,1
mld) e Parmalat (con vendite a 6,9 mld, +2,8% su base omogenea).
Seguono due società in ascesa rispetto al 2019: Hera con 6,8 mld.
(+12,9%) in seguito al consolidamento di EstEnergy (il maggiore
operatore nel settore Energy nel Nord Est nato dalla partnership
con il Gruppo Ascopiave) e Volkswagen Group Italia in 19ma dalla
22ma (con 6,4 mld, +10,8%) grazie all'incremento del numero di auto
vendute (+7,4%, oltre 21.000 in più rispetto al 2018). Chiude la
Top20 Kuwait Petroleum Italia con 6,2 mld di ricavi. Rispetto alla
scorsa edizione sono uscite dalla Top20 Luxottica e Italiana
Petroli, sostituite dagli ingressi di Hera e Volkswagen.
In sintesi nove delle prime venti società appartengono al
settore energetico (petrolifero o energia elettrica), sei alla
gestione di infrastrutture o ai servizi (commerciali, di
telecomunicazioni, di ristorazione, postali, distributivi o di
trasporto), e cinque alla manifattura (FCA Italy, Leonardo,
Prysmian, Saipem e Parmalat). Nove gruppi sono a proprietà
pubblica, sette a controllo straniero (Telecom di Vivendi ed
Elliott, Prysmian di fondi esteri, Edison di EdF, Esso di
ExxonMobil USA, Parmalat della famiglia francese Besnier di
Lactalis, Volkswagen Group Italia divisione della multinazionale
tedesca, Kuwait della compagnia petrolifera nazionale del
Kuwait).
Infine Enel si conferma "campione" per debiti finanziari (con
una consistenza a fine 2019 pari a 62 mld euro) ma anche di utili,
con 7 mld nel biennio 2018-2019; seguono nella classifica degli
utili Eni (4,3mld) e Poste (2,7mld). Considerando il solo 2019 è
sempre Enel a salire sul gradino più alto del podio (2,1mld di
utili), seguita da Guccio Gucci e Marelli Europe (2mld). In perdita
invece, sempre nel biennio, Fca Italy (1,6mld), Whirlpool Italia
Holdings (0,7 mld) e Permasteelisa (0,6 mld).
lab
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November 03, 2020 09:02 ET (14:02 GMT)
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