Dopo due trimestri segnati da risultati fortemente negativi, il terzo trimestre 2020 segna un rimbalzo rispetto ai mesi precedenti.

E' quanto emerge dall'ultima indagine congiunturale dell'Ufficio Studi dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese.

Si tratta di un rimbalzo però parziale e prevedibile, che emerge dopo due trimestri segnati dal lockdown e dal fermo di diverse produzioni, nonché della domanda. L'allentamento delle misure per contrastare la pandemia ha riavviato progressivamente le filiere rimaste ferme durante il lockdown e permesso un riavvio dei consumi, ciò spiega il rimbalzo nei mesi estivi registrato nell'industria sia a livello provinciale che nazionale. Siamo però ancora lontani dal colmare le profonde perdite registrate: il Centro Studi Confindustria ha stimato un calo del PIL italiano del -10% nel 2020, che porta i livelli indietro a quelli di 23 anni fa, e prevede un recupero parziale del +4,8% nel 2021. Determinante sarà l'evoluzione della pandemia nei prossimi mesi, ma anche la capacità di riattivare la domanda interna e gli investimenti, dando spinta alle filiere produttive. Cruciale sarà il Recovery Plan.

Sotto il profilo della produzione, il terzo trimestre 2020 registra un rimbalzo rispetto al trimestre precedente e il saldo nelle risposte (pari alla differenza tra la percentuale di risposte positive e negative) torna a essere positivo (+19,6 punti percentuali): infatti il 47,4% delle imprese intervistate ha segnalato livelli produttivi in aumento rispetto al secondo trimestre, il 27,8% in calo, il 24,8% stabili. In leggera crescita anche il dato sul grado di utilizzo degli impianti che si ferma al 71,4%, dopo aver toccato il suo minimo storico (65,7%) nella scorsa rilevazione di aprile-giugno, ma che rimane comunque al di sotto del dato del trimestre estivo dello scorso anno (77,8%). Risultati, è però bene precisare, differenziati tra settori e riferiti ad un trimestre, quello estivo, che si confronta con i mesi precedenti in cui, in alcune filiere, i livelli produttivi si erano quasi azzerati.

Infatti, guardando ai comparti, il rimbalzo congiunturale riguarda diverse filiere, come la moda, che nei mesi precedenti avevano registrato un fermo. Permangono anche delle differenze sul fronte dell'intensità e della stabilità di questo recupero: alcune filiere a monte delle catene produttive, come la chimica per l'industria, non hanno ancora avuto benefici diretti da questo parziale rimbalzo del sistema economico perché necessitano di tempi di trasmissione più lunghi. La situazione appare quindi molto diversificata e frammentata.

Le previsioni sulla produzione per l'ultimo trimestre 2020, raccolte nei primi 10 giorni di ottobre, prima delle nuove misure messe in atto dal Governo per contrastare l'emergenza sanitaria, sono orientate ad una stabilizzazione e ad una prosecuzione del graduale recupero dei livelli produttivi (pandemia permettendo). Il 46,8% delle imprese intervistate si aspetta, infatti, un aumento della produzione, il 41,8% il permanere dell'attuale situazione e l'11,4% un peggioramento. Tuttavia, il gap che si è venuto a creare nella prima parte dell'anno è profondo e la via per il recupero appare ancora lunga e impervia. Lo testimoniano anche in via indiretta i dati grezzi di consumo elettrico industriale. Terna ha infatti recentemente elaborato un indice (IMCEI) che monitora i consumi industriali di circa 530 clienti "energivori" in Italia connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale. Nel terzo trimestre 2020 quest'indice è cresciuto del 15,5% rispetto al secondo trimestre, ma confrontando i dati 2020 con quelli dello scorso anno (a parità di calendario), è evidente nei primi nove mesi di quest'anno un calo considerevole dei consumi elettrici industriali: -11,5%. La stessa dinamica è stata rilevata a livello provinciale: i dati di consumo del consorzio dell'Unione Industriali, EnergiVa, su un campione di aziende della provincia di Varese, hanno registrato un aumento dei Gwh consumati dalle aziende nel terzo trimestre 2020 rispetto al secondo trimestre (+4,2%), dovuto al "crollo" registrato ad aprile (-34% rispetto ad aprile 2019), e variazioni negative, ma sempre meno marcate nei mesi seguenti. Complessivamente, guardando ai dati grezzi monitorati nei primi nove mesi del 2020, il consumo elettrico industriale è calato, rispetto allo stesso periodo del 2019, del -12,8%, come mostrato dal grafico seguente.

Stante queste premesse, per recuperare quanto perso molto dipenderà dall'evoluzione della situazione sanitaria nei mesi invernali e dalle risposte che saranno messe in campo.

com/lab

MF-DJ NEWS

2612:55 ott 2020

 

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