Il decreto di nomina dei commissari straordinari dovrebbe arrivare alla fine del mese. Insieme, anzi subito dopo, all'elenco aggiornato delle opere pubbliche considerate strategiche dal governo. Non è escluso però che la partita tra Pd e 5Stelle, soprattutto dopo l'esito delle elezioni regionali e del referendum, finisca per allungare ancora di più i tempi, visto che la scelta dei super commissari a cui affidare la gestione e il completamento delle infrastrutture implica una condivisione di fondo su profili, professionalità, competenze.

Lo scrive il Messaggero ricordando che fino ad oggi un accordo di

massima è stato trovato solo su alcune figure, ovvero sui nomi

degli ad di Rfi (Maurizio Gentile) e Anas (Massimo Simonini) e

che, almeno nelle intenzioni delle ministra dei Trasporti, Paola

De Micheli, dovrebbero occuparsi rispettivamente di ferrovie e strade. Gli interventi urgenti dovrebbero essere oltre cinquanta ma la lista finale, come accennato, ancora non c'è. Con ogni probabilità non sarà però necessario nominare altrettanti commissari perché ci saranno degli

accorpamenti. Di certo il raggio di azione, vista l'ampia discrezionalità e i poteri attribuiti, sarà attentamente controllato dal Mit, mentre il vice ministro per le Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, ha ottenuto una delega specifica delega sulla materia. «Fisseremo - dice al Messaggero - un crono programma rigido e verificheremo il lavoro dei commissari passo dopo passo, per evitare ritardi o perdite di tempo. Su questo fronte ci giochiamo molto e tutto va fatto nella massima trasparenza".

Appena varato il Dpcm con l'elenco dei commissari, verrà anche messa a punto una particolare procedura per supervisionare lo stato di avanzamento dei lavori, i tempi di realizzazione, le eventuali criticità. E se qualche commissario non rispetterà la tabella di marcia potrà, dopo una serie di warning, essere sostituito. Anche per questo motivo, per evitare frizioni politiche, l'orientamento è quello di affidare a dei tecnici il compito, non includendo tra i possibili commissari sia i presidenti di Regione che i sindaci in carica. Una regola generale su cui sia i dem che i 5Stelle pare abbiano trovato la quadra. Insomma, la Raggi, salvo sorprese, non potrà fare il commissario straordinario come il sindaco Marco Bucci di Genova al quale fu affidato, come

si ricorderà, la ricostruzione del ponte Morandi.

A Raggi non sarà affidata la responsabilità sulla Metro C o sul rifacimento della Salaria, tanto per citare due delle più importanti opere da far marciare rapidamente nella Capitale. Stesso discorso vale per il presidente siciliano Musumeci e per altri esponenti politici.

Spetterà comunque a Palazzo Chigi, d'intesa con i ministeri interessati, tirare le fila visto che i commissari finiranno con il gestire anche una parte dei soldi del Recovery fund. A fine settembre, ma più realisticamente ad ottobre, Conte firmerà il Dpcm contenente il solo elenco delle opere considerate strategiche e da sbloccare. Subito dopo,

sempre con un Dpcm, saranno assegnati i commissari che dovranno superare il vaglio delle commissioni parlamentari. L'obiettivo è non andare oltre

novembre, ma visti i continui slittamenti nulla può essere

escluso.

alu

fine

MF-DJ NEWS

2109:13 set 2020

 

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