Infrastrutture: commissari revocabili in caso di nuovi ritardi (Mess)
21 Settembre 2020 - 9:30AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il decreto di nomina dei commissari straordinari dovrebbe
arrivare alla fine del mese. Insieme, anzi subito dopo, all'elenco
aggiornato delle opere pubbliche considerate strategiche dal
governo. Non è escluso però che la partita tra Pd e 5Stelle,
soprattutto dopo l'esito delle elezioni regionali e del referendum,
finisca per allungare ancora di più i tempi, visto che la scelta
dei super commissari a cui affidare la gestione e il completamento
delle infrastrutture implica una condivisione di fondo su profili,
professionalità, competenze.
Lo scrive il Messaggero ricordando che fino ad oggi un accordo
di
massima è stato trovato solo su alcune figure, ovvero sui
nomi
degli ad di Rfi (Maurizio Gentile) e Anas (Massimo Simonini)
e
che, almeno nelle intenzioni delle ministra dei Trasporti,
Paola
De Micheli, dovrebbero occuparsi rispettivamente di ferrovie e
strade. Gli interventi urgenti dovrebbero essere oltre cinquanta ma
la lista finale, come accennato, ancora non c'è. Con ogni
probabilità non sarà però necessario nominare altrettanti
commissari perché ci saranno degli
accorpamenti. Di certo il raggio di azione, vista l'ampia
discrezionalità e i poteri attribuiti, sarà attentamente
controllato dal Mit, mentre il vice ministro per le Infrastrutture
Giancarlo Cancelleri, ha ottenuto una delega specifica delega sulla
materia. «Fisseremo - dice al Messaggero - un crono programma
rigido e verificheremo il lavoro dei commissari passo dopo passo,
per evitare ritardi o perdite di tempo. Su questo fronte ci
giochiamo molto e tutto va fatto nella massima trasparenza".
Appena varato il Dpcm con l'elenco dei commissari, verrà anche
messa a punto una particolare procedura per supervisionare lo stato
di avanzamento dei lavori, i tempi di realizzazione, le eventuali
criticità. E se qualche commissario non rispetterà la tabella di
marcia potrà, dopo una serie di warning, essere sostituito. Anche
per questo motivo, per evitare frizioni politiche, l'orientamento è
quello di affidare a dei tecnici il compito, non includendo tra i
possibili commissari sia i presidenti di Regione che i sindaci in
carica. Una regola generale su cui sia i dem che i 5Stelle pare
abbiano trovato la quadra. Insomma, la Raggi, salvo sorprese, non
potrà fare il commissario straordinario come il sindaco Marco Bucci
di Genova al quale fu affidato, come
si ricorderà, la ricostruzione del ponte Morandi.
A Raggi non sarà affidata la responsabilità sulla Metro C o sul
rifacimento della Salaria, tanto per citare due delle più
importanti opere da far marciare rapidamente nella Capitale. Stesso
discorso vale per il presidente siciliano Musumeci e per altri
esponenti politici.
Spetterà comunque a Palazzo Chigi, d'intesa con i ministeri
interessati, tirare le fila visto che i commissari finiranno con il
gestire anche una parte dei soldi del Recovery fund. A fine
settembre, ma più realisticamente ad ottobre, Conte firmerà il Dpcm
contenente il solo elenco delle opere considerate strategiche e da
sbloccare. Subito dopo,
sempre con un Dpcm, saranno assegnati i commissari che dovranno
superare il vaglio delle commissioni parlamentari. L'obiettivo è
non andare oltre
novembre, ma visti i continui slittamenti nulla può essere
escluso.
alu
fine
MF-DJ NEWS
2109:13 set 2020
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September 21, 2020 03:15 ET (07:15 GMT)
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