Interbrand: Best Global Brands; Instagram, YouTube e Zoom new entry
21 Ottobre 2020 - 11:01AM
MF Dow Jones (Italiano)
Interbrand ha presentato l'annuale studio Best Global Brands,
mettendo in luce i brand globali che hanno ottenuto le migliori
performance nel contesto di una pandemia e del suo conseguente
impatto economico. La crescita dei social media e dei mezzi di
comunicazione virtuale ha segnato l'ingresso di Instagram (#19, con
un valore del brand di 26,060 miliardi di dollari), YouTube (#30 -
17,328 miliardi usd) e Zoom (#100, - 4,481 miliardi usd). Rientrano
Tesla e Johnnie Walker, rispettivamente in posizione 40 con un
valore del brand di 12,785 miliardi usd, e 98, con un valore di
4,555 miliardi usd.
Anche i media brand hanno superato con successo la prima fase
della pandemia: Spotify ha visto aumentare il valore del brand del
52%, toccando gli 8,389 miliardi di dollari, risultato che ha
portato a un salto di 22 posizioni fino alla 70; Netflix, invece,
con un incremento del 41% ha conquistato il 41* posto, con un
valore del brand di 12,665 miliardi. I modelli di business di
questi brand hanno giocato un ruolo fondamentale nel loro successo:
il 62% dei brand con un tasso di crescita a doppia cifra è
rappresentato da quelli che offrono formule di subscription.
Apple si conferma al vertice dei Best Global Brands, con un
valore del brand di 322,999 miliardi di dollari. Amazon (200,667
miliardi), top performer con una crescita del 60%, sale di un
gradino, dal terzo al secondo posto, mentre Microsoft conquista il
bronzo, grazie a un aumento del 53%, arrivando a 166,001 miliardi
di dollari: supera così Google (165,444 miliardi), che scende in
quarta posizione, uscendo dalla top 3, dopo esserci stata
ininterrottamente dal 2012. Segue Samsung (#5 - 62,289 miliardi)
che per la prima volta nella storia della classifica entra nei
primi cinque. La top ten si completa con Coca-Cola #6 (56,894
miliardi di dollari), Toyota #7 (51,595 miliardi di dollari),
Mercedes-Benz #8 (49,268 miliardi), McDonald's #9 (42,816 miliardi)
e Disney #10 (40,773 miliardi). Questi 10 brand rappresentano il
50% del valore dei 100 brand dello studio.
Alcuni dei brand in classifica hanno sofferto l'effetto della
pandemia da Covid-19: a seguito della chiusura di numerosi punti
vendita il valore del brand di Zara (#35) e H&M (#37) scende
rispettivamente del 13% e del 14%, con un conseguente calo di
almeno sei posti rispetto all'anno scorso. Dopo aver conquistato il
titolo di settore a maggiore crescita per due anni consecutivi, il
lusso registra nel 2020 una battuta d'arresto con una decrescita
del valore tra l'1-9% per tutti i brand del comparto, tranne Hermes
(#28), che rimane stabile allo stesso valore.
Un settore che, invece, ha beneficiato del contesto è quello
della logistica che ha visto una crescita media del valore dei
brand del 5%. UPS (#24 con 19,161 miliardi), Fedex (#75 con 7,367
miliardi) e DHL (#81 con 6,289 miliardi) hanno registrato
performance positive grazie al ruolo centrale che questo settore ha
svolto durante il lockdown. Anche PayPal (#60 - 10,514 miliardi),
Visa (#45 -12,397 miliardi) e Mastercard (#57 - 11,055 miliardi)
hanno guadagnato posizioni, e rispettivamente, 12, 10 e 5 posti. Il
maggiore uso dei pagamenti elettronici come conseguenza della
pandemia e l'immediato sostegno dimostrato alle imprese locali
hanno portato beneficio a questi brand che offrono accesso a
capitali in tempi di incertezza economica.
"L'attuale crisi sanitaria ed economica non sarà una fase
momentanea, ma segna la transizione verso un mondo diverso,
dominato da nuove priorità, aspettative, possibilità e
responsabilità", osserva Manfredi Ricca, Global Chief Strategy
Officer di Interbrand. "Per essere rilevante, qualsiasi brand dovrà
riflettere una chiara agenda tecnologica, sociale e ambientale,
basata su una profonda comprensione delle necessità delle
persone".
Anche quest'anno l'Italia è rappresentata da tre brand: Gucci
(#32 - 15,675 miliardi) Ferrari (#79 - 6,379 miliardi) e Prada (#99
- 4,495 miliardi) che hanno dimostrato una particolare resilienza
alla crisi dovuta alla pandemia, registrando una sostanziale
stabilità del valore del brand.
"I brand italiani hanno dimostrato come chiarezza di visione,
resilienza e capacità di cambiamento siano stati fondamentali per
affrontare le conseguenze della pandemia in ambiti premium nei
quali operano", afferma Lidi Grimaldi, Managing Director della sede
italiana di Interbrand. "Le loro sono storie di grande interesse il
cui denominatore comune è la determinazione nel perseguire e
valorizzare il proprio Dna".
alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it
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October 21, 2020 04:46 ET (08:46 GMT)
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