Entra nel vivo l'integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca: il D-day dell'operazione sarà il 12 aprile, giorno in cui la banca lombarda verrà incorporata nell'istituto di credito guidato dall'a.d. Carlo Messina.

La data, spiegano fonti a MF-Dowjones, è stata confermata ieri in un incontro sindacale nel corso del quale l'azienda ha fornito anche nuove indicazioni sulle cessioni di ramo d'azienda a Banca Popolare di Puglia e Basilicata, sugli interventi previsti nella rete delle filiali e nei centri imprese, sugli eventi legati alla cessione a Bper riguardanti il personale, sulla cessione degli immobili e sui rapporti bancari (conti correnti).

Per cominciare diventano più chiari gli interventi sulle filiali di Ubi. Si tratta di 251 accorpamenti, 49 chiusure di mini-sportelli, 9 migrazioni, oltre ad alcune trasformazioni in sportelli distaccati. La regione interessata dal maggior numero di azioni è la Lombardia: 120 (di cui 64 accorpamenti, 19 chiusure di mini-sportelli, 3 migrazioni e 34 sportelli distaccati in attesa di accorpamento), seguita dal Lazio (54) e dalla Toscana (42).

La rete di Ubi oggi conta su 1.598 punti operativi di cui 587 destinati a essere ceduti a Bper (4.413 le persone della rete commerciale interessate), a cui si aggiungono i 26 che verranno trasferiti a Banca Popolare Puglia e Basilicata: dei 985 destinati a rimanere nel perimetro Intesa ben 431 - il 44% - saranno interessati da interventi fin dalla data dell'incorporazione.

I sindacati mettono poi l'accento sul futuro dei centri dell'istituto lombardo che - a quanto si apprende - verranno interessati da una settantina di interventi (fra cui 23 chiusure di corner) e chiedono che questo spazio venga valorizzato.

Nell'ambito del processo di integrazione tra Ubi Banca e Intesa Sanpaolo saranno avviati alcuni distaccamenti. Nelle prossime settimane si procederà con il distacco di circa 30 dipendenti di Ubi Factor in Intesa. È inoltre in fase di costituzione presso Ubi Online una Task force composta di circa 40 persone (di cui 35 di provenienza Ubi) che supporteranno la filiale Ubi di Nizza (Francia) per la gestione di rapporti ritenuti improduttivi.

In generale le conseguenze dal punto di vista delle ricadute nei confronti dei lavoratori saranno materia di discussione nell'ambito della trattativa che si aprirà nel mese di febbraio.

Intanto ieri l'azienda ha consegnato la lettera informativa riguardante la cessione di un ramo di azienda alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata (Bppb), operazione che andrà perfezionata entro giugno. Si tratta di un ramo di azienda composto da oltre 800 milioni di euro di raccolta diretta e oltre 600 milioni di euro di raccolta indiretta distribuiti su 26 sportelli e mini sportelli bancari e da attività, passività e rapporti giuridici. L'attività coinvolge 148 persone in tutto. Il primo incontro è previsto il 26 gennaio e in quell'occasione potrebbe iniziare la trattativa.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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