Iran: seconda petroliera arrivata in Venezuela
26 Maggio 2020 - 9:11AM
MF Dow Jones (Italiano)
Una seconda petroliera inviata dall'Iran è stata accolta dalle
fregate e dagli elicotteri venezuelani mentre entrava nelle acque
nazionali del Venezuela, lanciando un'ancora di salvezza al
presidente del Paese, Nicolas Maduro, e rafforzando i legami di
Teheran con gli avversari degli Usa in America Latina.
La prima delle cinque petroliere, che trasportava 1,5 milioni di
barili di benzina, la Fortune, era arrivata ieri alle prime ore del
mattino a El Palito, una raffineria vicino a Puerto Cabello,
sfidando le sanzioni statunitensi che proibiscono il commercio di
petrolio con il Venezuela.
Anche la seconda nave, la Forest, avrebbe dovuto attraccare a El
Palito, dove il Venezuela sta lavorando per riavviare la
produzione, ha detto ieri il ministro del Petrolio venezuelano,
Tareck El Aissami. Altre tre petroliere arriveranno nel Paese nei
prossimi giorni.
Maduro e le sue controparti iraniane affermano che stanno
collaborando per sopravvivere all'amministrazione del presidente
Usa, Donald Trump, che questa primavera ha offerto l'allentamento
delle sanzioni in cambio della consegna del potere a un Governo di
transizione. Il ministro degli Esteri venezuelano ha respinto il
piano. "Siamo due popoli rivoluzionari ribelli che non si
inginoccheranno mai all'imperialismo nordamericano", ha dichiarato
Maduro in un discorso televisivo.
Il Venezuela sta affrontando la carenza di benzina, gasolio o
propano per cucinare, come risultato di una crisi economica
esacerbata dalla cattiva gestione e dalla corruzione dilagante
nella sua vasta rete di raffinerie del Paese. La popolazione soffre
la fame si diffonde ma le mense non possono funzionare e gli
agricoltori hanno difficoltà a raccogliere i loro raccolti. Invece
di combattere il coronavirus, inoltre, alcuni medici passano ore in
fila per poter fare rifornimento alle loro auto.
La benzina è stata a lungo praticamente gratuita in Venezuela ma
la carenza di carburante degli ultimi mesi ha dato vita a un
mercato illegale. Le spedizioni dell'Iran - del valore di circa 45
milioni di dollari - possono soddisfare la domanda venezuelana solo
per un paio di settimane, anche se verranno razionate, ha detto
l'economista petrolifero venezuelano, Orlando Ochoa.
L'altro vincitore potrebbe essere Cuba. L'arrivo delle
petroliere in Venezuela ha suscitato ha dato vita a festeggiamenti
nell'isola, che è stata a lungo il destinatario del petrolio
venezuelano in cambio di intelligence e assistenza militare. "Lunga
vita alla solidarietà tra i popoli", ha scritto ieri su Twitter il
presidente cubano Miguel Diaz-Canel ringraziando gli iraniani per
"aver messo fine a un blocco inaccettabile e criminale",
riferendosi alle sanzioni statunitensi sul Venezuela e all'embargo
statunitense contro Cuba.
Mentre la Fortune stava ormeggiando a El Palito, una petroliera
cubana vuota, chiamata Petion, aveva appena gettato l'ancora nelle
vicinanze, secondo i dati satellitari del localizzatore di navi
FleetMon.
"Non è una coincidenza che stiano attraccando l'uno accanto
all'altra", ha dichiarato Russ Dallen di Caracas Capital Markets,
che segue da vicino l'industria petrolifera venezuelana. Dallen ha
affermato che l'Iran potrebbe ora trasferire parte della benzina a
Cuba o che le consegne in Venezuela potrebbero consentire di
inviare il greggio venezuelano nell'isola.
Nonostante le spedizioni venezuelane verso Cuba siano molto
diminuite dal picco di 100.000 barili al giorno negli anni
precedenti, Caracas ha continuato a esportare prodotti petroliferi
nella Nazione insulare. A marzo il colosso petrolifero statale
Petroleos de Venezuela ha esportato 797.000 barili di carburante,
incluso il diesel, a Cuba, secondo documenti doganali e portuali
esaminati dal Wall Street Journal. Alcuni dei prodotti provenivano
dal complesso per la raffinazione di Paraguana, che l'Iran sta
aiutando a ristrutturare.
cos
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May 26, 2020 02:56 ET (06:56 GMT)
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