Iren: stringe sul dossier Sorgenia (MF)
29 Novembre 2019 - 08:51AM
MF Dow Jones (Italiano)
Con l'uscita di scena di F2i, la gara per Sorgenia si è
sostanzialmente rifocalizzata sui piani di quelli indicati come i
due maggiori contendenti: Iren (assistita da Equita ) e la cordata
A2A -Eph (assistita da Rothschild).
Anche se, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, è
rientrata in gara la tedesca Rwe , mentre resta ancora da
comprendere se a metà dicembre arriveranno sui tavoli degli advisor
Lazard e Colombo le offerte vincolanti di Acea e Contourglobal. Ma
è appunto sulle due utility che l'attenzione del mercato si è
maggiormente concentrata, forse anche perché sono i due player in
grado di garantire l'italianità di un asset importante per il
Sistema Paese, anche se A2A tecnicamente corre con i cechi di Eph.
Il management dell'utility guidata dal ceo Massimiliano Bianco è al
lavoro serrato sul dossier per arrivare alla formulazione di
un'offerta completa entro i tempi stabiliti. Secondo quanto appreso
da MF-Milano Finanza, vi sono una serie di punti rilevanti e
concatenati che la multiutility di Torino, Genova e Reggio Emilia
sta definendo e dai quali muoverebbe proprio l'offerta per
Sorgenia. Uno di questi riguarda la generazione. In questo
business, Iren avrebbe l'obiettivo strategico di creare una
business unit molto importante, nella quale far confluire, in caso
di successo, le quattro centrali di Sorgenia insieme con la
centrale di Turbigo (Milano) e i 600 Mw detenuti nel settore
idroelettrico, creando un polo di generazione molto importante a
livello nazionale. Un obiettivo, però, raggiungibile perché si
sposerebbe con un altro dei punti cardine dell'offerta in
elaborazione, quella di fare una proposta per tutto il pacchetto
che sia anche in grado di garantire la continuità manageriale e la
tutela dei posti di lavoro.
Un aspetto da non sottovalutare, perché il gruppo Sorgenia vede
la spa svolgere un ruolo da centrale acquisti e coordinamento per
le società del gruppo (tanto che Sorgenia Power e Sorgenia Puglia
hanno una management fee, che versano alla Spa, di circa 2,8
milioni di euro l'anno per ognuna delle centrali). Una parte di
dipendenti che gestisce la parte di produzione, gestisce anche la
parte retail, creando quindi una sovrapposizione che almeno
apparentemente potrebbe essere complessa da gestire qualora non
fosse acquisita l'azienda nella sua interezza.
red/Con l'uscita di
(END) Dow Jones Newswires
November 29, 2019 02:36 ET (07:36 GMT)
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