Nell'ambito dell'Opas che Intesa Sanpaolo ha lanciato su Ubi Banca, il periodo concordato con Borsa Italiana nel corso del quale l'Offerente adempirà all'Obbligo di Acquisto e i titolari delle Azioni Residue potranno, mediante la presentazione di una Richiesta di Vendita, chiedere all'Offerente di acquisire le Azioni Residue, avrà inizio alle ore 8h30 del 24 agosto e terminerà alle ore 17h30 dell'11 settembre.

Il pagamento del Corrispettivo dell'Obbligo di Acquisto agli Azionisti Richiedenti sarà effettuato il 17 settembre 2020. Il pagamento dell'Importo in Contanti della Parte Frazionaria sarà effettuato il 1 ottobre, soggetto a eventuale proroga ai sensi delle disposizioni normative e regolamentari applicabili.

Per quanto riguarda il delisting delle azioni di Ubi, le azioni ordinarie di UBI Banca saranno revocate dalla quotazione sul Mercato Telematico Azionario a decorrere dal 18 settembre 2020 salvo quanto di seguito indicato in relazione alla Procedura Congiunta (nel qual caso il Delisting interverrà nei tempi indicati nell'ultimo paragrafo qui di seguito). In seguito alla revoca delle azioni ordinarie dell'Emittente dalla quotazione sul Mercato Telematico Azionario (ossia in caso di Delisting), i titolari di Azioni Ubi che non abbiano richiesto all'Offerente di acquistare le Azioni Residue saranno titolari di strumenti finanziari non negoziati in alcun mercato regolamentato, con conseguente difficoltà di liquidare il proprio investimento.

Nell'eventualità invece in cui, a seguito dell'esecuzione della Procedura di Adempimento dell'Obbligo di Acquisto l'Offerente venga a detenere una partecipazione pari o superiore al 95% del capitale sociale dell'Emittente e, di conseguenza, venga eseguita la Procedura Congiunta, Borsa Italiana disporrà la sospensione delle azioni dell'Emittente dalla quotazione e/o il Delisting, tenendo in considerazione i tempi previsti per l'esercizio del Diritto di Acquisto.

Qualora tutti gli azionisti di UBI Banca presentassero Richieste di Vendita relative alla totalità delle Azioni Residue chiedendo il Corrispettivo Integrale in Contanti, l'importo complessivo in contanti che dovrebbe essere pagato dall'Offerente per tutte le Azioni Residue sarebbe pari a 397.525.674,14 euro. A garanzia dell'esatto adempimento dell'obbligazione di pagamento del Corrispettivo in Denaro e/o del Corrispettivo Integrale in Contanti, l'11 agosto, Intesa Sanpaolo ha ottenuto da parte di Mediobanca - Banca di Credito Finanziario l'emissione di lettera di garanzia, ai sensi della quale la Banca Garante dell'Esatto Adempimento si è impegnata irrevocabilmente a corrispondere, a semplice prima richiesta dell'Intermediario Incaricato del Coordinamento della Raccolta delle Adesioni, il Corrispettivo in Denaro o il Corrispettivo Integrale in Contanti dovuto dall'Offerente per ogni Azione Residua oggetto di Richiesta di Vendita, sino a un ammontare complessivo comunque non superiore al Potenziale Ammontare Massimo Complessivo del Corrispettivo in Contanti ed esclusivamente per il caso di inadempimento di Intesa Sanpaolo all'obbligo di pagamento del Corrispettivo in Denaro o del Corrispettivo Integrale in Contanti alla Data di Pagamento del Corrispettivo dell'Obbligo di Acquisto.

Intesa Sanpaolo ritiene che il Potenziale Ammontare Massimo Complessivo del Corrispettivo in Contanti sia di importo non significativo e il suo eventuale integrale pagamento non abbia effetti sul raggiungimento degli obiettivi del Piano di Impresa e degli Obiettivi Strategici dell'Operazione, che, pertanto, sono ritenuti validi alla data odierna. Più in dettaglio per il Gruppo Intesa Sanpaolo, senza considerare l'acquisizione di UBI Banca, ci si attende che l'utile netto possa risultare non inferiore a circa 3 miliardi di euro nel 2020 e non inferiore a circa 3,5 miliardi nel 2021, assumendo un costo del rischio potenzialmente fino a circa 90 centesimi di punto per il 2020 e fino a circa 70 centesimi di punto per il 2021. Anche considerando l'acquisizione di UBI Banca, viene confermata la politica dei dividendi del Gruppo, che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% dell'utile netto per l'esercizio 2020 (1) e al 70% per l'esercizio 2021, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° gennaio 2021, termine della raccomandazione del 28 luglio scorso. In aggiunta alla prevista distribuzione di dividendi cash da utile netto del 2020, Intesa Sanpaolo intende ottenere l'approvazione della BCE per una distribuzione cash da riserve nel 2021 alla luce dell'utile netto 2019 allocato a riserve nel 2020.

Viene confermato un coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio a regime pro-forma atteso superiore al 13% nel 2021, anche considerando l'acquisizione di Ubi Banca e la predetta potenziale distribuzione cash da riserve. Per il Gruppo risultante dall'acquisizione di Ubi Banca, si prevede dal 2022 un utile netto non inferiore a 5 miliardi di euro e il proseguimento di una strategia focalizzata sulla remunerazione per gli azionisti e sul mantenimento di solidi coefficienti patrimoniali. Si intende rendere noto il nuovo Piano di Impresa entro la fine del 2021, appena lo scenario macroeconomico sarà diventato più chiaro. L'Offerente ritiene, inoltre, che, anche tenuto conto del Potenziale Ammontare Massimo Complessivo del Corrispettivo in Contanti, il Gruppo disponga di capitale circolante sufficiente per far fronte ai propri fabbisogni finanziari correnti, per tali intendendosi quelli relativi ai 12 mesi successivi alla data odierna.

MF-DJ NEWS

1208:17 ago 2020

 

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August 12, 2020 02:18 ET (06:18 GMT)

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