Italia: 1700 imprese potrebbero emettere minibond per 11mld
18 Novembre 2020 - 7:11PM
MF Dow Jones (Italiano)
Sarebbero poco meno di 1700 le imprese italiane nella fascia di
fatturato tra i 5 e i 500 milioni di euro, con un potenziale di
emissione al momento inespresso di 11 miliardi di euro, che possono
essere definite "affidabili" (con un rating Investment Grade di
Cerved Rating Agency) in grado di emettere minibond, con una netta
prevalenza nel Nord Ovest e nel Nord Est dello Stivale.
Di queste, si legge in una nota, ben 1151 potrebbero emettere
minibond "verdi", per un potenziale totale di emissioni green di
7,2 miliardi di euro. Ciò a fronte di un mercato dei minibond che,
secondo i dati forniti dall'Osservatorio Minibond della School of
Management del Politecnico di Milano, a fine 2019 ammontava a 5,5
miliardi di euro.
Sono i principali risultati di un'analisi realizzata da Cerved
Rating Agency, leader nel settore Credit Rating e Rating Esg con
oltre 30.000 rating assegnati alle imprese italiane ogni anno,
illustrata questa mattina durante la prima edizione del Private
Debt Investors Forum, evento online organizzato dall'agenzia e
dedicato al mercato del Private Debt a cui hanno preso parte
rappresentanti di Anthilia Capital Partners SGR, Borsa Italiana,
Cassa Depositi e Prestiti, Consob, Frigiolini & Partners
Merchant, Mediobanca, Sace e Unicredit.
Al centro del dibattito, le potenzialità ancora inespresse del
segmento dei minibond/basket bond, la reale opportunità offerta dai
recenti programmi governativi, la concreta consistenza delle
aspettative generate dalla "finanza sostenibile".
Particolare attenzione è stata dedicata ai minibond
green/sustainable: "Anche in virtù dei recenti indirizzi
politico-economici delineati dal Green New Deal europeo e da Next
Generation EU - commenta Fabrizio Negri, amministratore delegato di
Cerved Rating Agency - le aspettative sulla nascita di un mercato
di strumenti di debito qualificabili come minibond
green/sustainable sono elevate. Cerved Rating Agency, che è attiva
anche nel segmento dei Rating Esg, stima che il potenziale di
mercato per i minibond green sia di 7,2 miliardi di euro. E un pool
di potenziali emittenti, sottoposto a intervista, ha dichiarato per
il 97% di essere interessato allo strumento, per il finanziamento
di progetti in tema di circular economy e di efficientamento
energetico".
L'analisi di Cerved Rating Agency è stata condotta applicando
una serie di criteri di selezione tra i quali la struttura
finanziaria, i tassi di crescita del fatturato, il rating, così da
prefigurare un rimborso puntuale del debito. L'emittente "ideale"
di minibond è dunque una società con un rating di Cerved Rating
Agency maggiore o uguale a B1.2 e un fatturato compreso tra 5 e 500
milioni di euro; le 1.686 imprese identificate sono ubicate
prevalentemente nel Nord Ovest (692 aziende, per un potenziale di
emissione di 5,1 miliardi di euro) e nel Nord Est (566 aziende, per
3,4 miliardi), poi nel Centro (252, per 1,6 miliardi), nel Sud
(148, per 0,8 miliardi) e nelle Isole (28, per 0,1 miliardi).
L'importo dell'emissione è stato calcolato considerando un "taglio"
medio non superiore al 15% del fatturato.
Quanto ai minibond green, anche le 1.151 emittenti "ideali" si
concentrerebbero tra Nord Ovest (461 aziende per 3,2 miliardi di
euro di potenziali emissioni) e Nord Est (417, per 2,4 miliardi),
mentre in misura assai minore si troverebbero al Centro (164
aziende per 1,1 miliardi), al Sud (91 aziende per 0,4 miliardi) e
nelle Isole (18 aziende per 0,1 miliardi). Per identificarle ci si
basa sulla Tassonomia Ue e sull'appartenenza dei potenziali
emittenti a settori cosiddetti "transitional", cioè quelli che
contribuiscono alla mitigazione del cambiamento climatico.
Il Forum ha anche dato l'occasione a Cerved Rating Agency di
confermare le previsioni di default delle imprese italiane
enunciate a maggio, quando però lo scenario peggiore, quello che
includeva ulteriori lockdown, era considerato improbabile: il 15,5%
delle aziende italiane, cioè 1 su 6, rischia di fallire nel 2021 se
continueranno le chiusure, mentre in uno scenario intermedio la
percentuale si fermerebbe al 9,9%, del tutto in linea con le
previsioni di maggio. Si consideri che a febbraio il dato reale
delle aziende fallite era 4,5%, mentre a settembre si è passati al
5%, con un aumento dell'11%.
com/lde
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November 18, 2020 12:56 ET (17:56 GMT)
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