Juventus: Ronaldo, che zavorra (Mi.Fi.)
30 Agosto 2021 - 08:22AM
MF Dow Jones (Italiano)
È durata tre stagioni la storia d'amore sportiva tra Cristiano
Ronaldo e la Juventus. Il calciatore portoghese arrivato
nell'estate 2018 al club bianconero, dopo aver vinto cinque
Champions League, quattro coppe del mondo per club e tre palloni
d'oro, ha deciso di lasciare Torino per tornare al Manchester
United, dove ha giocato dal 2003 al 2009.
L'affare più rilevante della storia della società controllata
dalla Exor degli Agnelli-Elkann è stato anche il più oneroso in
termini assoluti: 115,8 milioni per il cartellino e 31 milioni
netti all'anno che diventano, come ha evidenziato il sito
Calcio&Finanza, 86,2 milioni in termini di costo aziendale
annuo (28,8 milioni a titolo di ammortamento). Quindi, finora, il
fenomeno di Funchal (Madeira) ha impattato per qualcosa come 374
milioni sui conti della Juventus che con lui ha sì vinto due dei
nove scudetti consecutivi ma non ha centrato l'obiettivo più
importante, anche dal punto di vista economico: la vittoria della
Champions League, che garantisce introiti Uefa per 120 milioni.
Così ora il club presieduto da Andrea Agnelli dovrà cederlo almeno
per 29 milioni, il valore netto a bilancio per non registrare una
minusvalenza che impatterebbe su un bilancio già colpito dal Covid
(il primo semestre 2020-2021 si è chiuso in rosso per 113,7
milioni), in modo tale da risparmiare anche sullo stipendio del
calciatore, circa 70 milioni.
Comprare CR7 è stato un vero affare o no? Guardando i numeri
contabili pare proprio di no; sì se si fa invece riferimento
all'appeal sui social network, che non portano però ricavi
immediati e certi. E se è vero che prima dell'arrivo del calciatore
il bilancio bianconero si è era chiuso con ricavi per 504,7 milioni
(102 milioni relativi a incassi dalla cessione di giocatori) e una
perdita di 19,2 milioni (rispetto a un utile di 42,6 milioni
dell'esercizio 2016-2017), è altrettanto vero che il primo conto
economico dell'era Ronaldo si era chiuso con un fatturato di 621,5
milioni (ma di questi ben 157 milioni erano stati incassati dalle
vendite di giocatori in rosa) e un rosso di 39,9 milioni anche
perché i costi del personale erano aumentati di 68 milioni, proprio
per l'arrivo dell'ex stella del Real Madrid. Analizzando quei
numeri bisogna però sottolineare che la voce sponsorizzazioni era
lievitata da 86,97 a 108,8 milioni e quella relative alle licenze
da 27,8 a 44 milioni.
Quindi, in qualche modo, CR7 aveva portato un beneficio
indiretto di 38 milioni sul giro d'affari. Contestualmente bisogna
poi registrare il balzo che il titolo Juventus ha spiccato a Piazza
Affari proprio nel 2018: dagli 0,56 dell'8 giugno di tre anni fa le
azioni sono volate a 1,47 euro il 21 settembre (+162%) dello stesso
anno per poi toccare il picco degli 1,54 euro il 12 aprile 2019
dopo il debutto, datato 5 dicembre 2018, nel Ftse Mib. Una
permanenza durata poco più di un anno, visto che il 5 marzo dello
scorso anno il titolo ha abbandonato il listino principale di
Piazza Affari. Per cui anche in borsa gli azionisti, a partire da
Exor (63,8%) hanno brindato all'asso lusitano che ha portato il
club a valere quasi 1,8 miliardi rispetto al miliardo di market cap
attuale, con il titolo sceso a 0,78 euro dopo aver toccato un
minimo di 0,60 euro in piena pandemia, il 13 marzo 2020.
fch
(END) Dow Jones Newswires
August 30, 2021 02:07 ET (06:07 GMT)
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