Maire Technimont ha presentato al premier Giuseppe Conte un piano per riconvertire vecchie raffinerie e trasformare i rifiuti - "il petrolio del futuro" - per recuperare carbonio e idrogeno. Se invece i rifiuti vanno in inceneritore e bruciati si emettono CO2 e altre sostanze.

Lo riferisce, in un colloquio col "Messaggero", il presidente del Gruppo Fabrizio Di Amato, spiegando che il progetto è già stato avviato "a Livorno per fare metanolo e c'è un progetto di fattibilità a Taranto. I piani su cui stiamo lavorando sono cinque o sei, ma ci potrebbe essere un distretto per ogni Regione. Basta attivare le forze, anche con partnership pubblico-privare, per segnare la svolta".

Ma per il presidente occorrono anche "un sistema normativo che lo consenta", una "importante campagna di sensibilizzazione sul territorio" oltre che "semplificazioni". "I soggetti attuatori devono essere le migliori competenze del Paese", sottolinea Di Amato, soltanto così si possono sfruttare al meglio anche le risorse del Recovery. "Noi siamo pronti - assicura -, vogliamo ripartire dall'Italia per poi andare in giro per il mondo. E non vorremmo dover fare il contrario".

gug

 

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December 23, 2020 04:29 ET (09:29 GMT)

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