Mediaset: Patuanelli; norma giusta, no preclusioni ingresso in Tim (Fatto)
23 Novembre 2020 - 08:58AM
MF Dow Jones (Italiano)
"Non siamo andati incontro a Mediaset. Quella norma è giusta e
serve per colmare il vuoto normativo seguito alla sentenza della
Corte di giustizia Ue, che ha stabilito che i limiti all'incrocio
tra media e Tlc per un operatore non devono essere fissati
rigidamente". Lo ha detto al Fatto quotidiano il ministro dello
Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, aggiungendo che la norma
"salva-Mediaset" è "momentanea, dà all'Agcom, un'autorità
indipendente, il potere di decidere sull'incrocio e sul pluralismo
dell'informazione".
La prima beneficiaria è comunque Mediaset, che potrà trattare
una pace con Vivendi da una posizione di forza. "È un effetto
indiretto, ma non la ratio della norma. La norma è generale, in
futuro potrà riguardare aziende diverse. Io contesto da sempre
quando la politica fa norme ad aziendam, ma non è neanche corretto
farle contra aziendam. Ad ogni modo, l'Agcom potrebbe dire che non
ci sono problemi per Vivendi", ha precisato il ministro.
Quanto alle voci di un negoziato con emissari del mondo
berlusconiano, come Gianni Letta o Fedele Confalonieri, Patuanelli
ha spiegato di aver
"incontrato Confalonieri una sola volta per 20 minuti, Letta due
volte in occasioni istituzionali e non abbiamo discusso di questi
temi. Non ho mai contrattato con Fininvest questa norma, né lo ha
fatto la sottosegretaria Mirella Liuzzi, che ha la delega in
materia".
"Non posso escludere quello che fanno gli altri, ma la decisione
su quella norma è mia", ha continuato il ministro. Alla domanda se
Palazzo Chigi fosse informato, "che ci fosse una regia collegiale è
evidente", ha puntualizzato.
Molti 5Stelle sostengono che la misura non è un favore a
Berlusconi ma a tutela di un'impresa italiana. "Proteggere
un'azienda italiana è giusto. Per me è un valore, lo vediamo quando
in Francia ci vanno le aziende italiane. Vorrei vedere cosa
succederebbe se un'azienda italiana si permettesse di scrivere al
governo francese ciò che Vivendì ha scritto al governo italiano",
ha sottolineato Patuanelli.
In merito alla posizione più conciliante di Forza Italia con il
governo, "il Paese ha davanti sfide da affrontare nel modo più
unitario possibile. L'atteggiamento della Lega e di Fratelli
d'Italia è diverso da quello di Forza Italia. Nessuna preclusione,
un dialogo è possibile ma la maggioranza è questa e non va
cambiata. E non cambierà per questa norma", ha messo in evidenza il
ministro.
Il gruppo di Vincent Bolloré è primo azionista di Tim, quindi è
essenziale per creare l'operatore unico della rete con dentro anche
Cdp a cui punta il governo. "Bolloré è un grande imprenditore,
capisce l'importanza della rete unica anche per Vivendi, non credo
vorrà sabotarla per ripicca, chi fa impresa capisce ciò che conta.
Vogliamo lavorare con loro in Tim. L'italianità di un'azienda si
vede da dove opera. Tim è italiana".
A proposito di come vedrebbe il governo un ingresso di Mediaset
in Tim, "non ci sono preclusioni, ma penso sia prematuro", ha
continuato.
Vivendi si è mossa in Mediaset e Tim sperando di integrare
produzione di contenuti e reti che li trasportano per sfidare i
grandi colossi. Una specie di Netflix europea. Alla domanda se
ritiene che lo Stato debba giocare un ruolo, visto che Cdp ha il
10% di Tim, "credo sia giusto, specie se coinvolge infrastrutture
che devono avere una presenza e una governance pubbliche. Pur
avendone il 10%, Cdp non ha nemmeno un esponente nel cda di Tim",
ha precisato Patuanelli.
Sulla rete unica, "oggi c'è un cda importante di Enel, sono
certo che la società e l'ad Francesco Starace siano consapevoli di
quanto sia importante il progetto che stiamo realizzando", ha
concluso.
vs
valeria.santoro@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
November 23, 2020 02:43 ET (07:43 GMT)
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