Si dipana tra Italia, Francia e Germania la matassa Mediaset-Vivendi. In attesa delle sentenze del Tribunale di Milano, i due gruppi continuano a cercare vie comuni per arrivare alla definizione di un accordo tombale e dare un senso a un piano industriale, quello relativo alla creazione del polo europeo della tv generalista free, che è e resta la priorità di Pier Silvio Berlusconi.

Nonostante le difficoltà di dialogo in epoca pandemica, le parti continuano a valutare anche quelle opzioni proposte dalle banche d'affari.

E se non si è concretizzato il piano che vedeva il gruppo francese, azionista al 28,8% del network di Cologno Monzese, entrare in scena in Germania, rilevando una quota significativa di ProsiebenSat.1 (al 30 settembre ricavi per 2,55 miliardi e un ebitda di 328 milioni, con il titolo che ha guadagnato l'8,92%), per aiutare il Biscione a completare il progetto olandese Mfe, adesso spuntano altri due dossier da studiare. Il primo fa riferimento alla possibilità che sia Mediaset ad affiancare Vivendi (26,7%) e Amber (19,5%) nella partita Lagardère.

L'azienda d'Oltralpe (ricavi di 1,19 miliardi nel terzo trimestre e di 3,28 milioni nei nove mesi, con le azioni in calo del 2%) è nel mirino di Vincent Bolloré, che punta allo spezzatino di Lagardère per aggiudicarsi la parte editoriale e inglobarla in Vivendi. Ma Bolloré deve vedersela con Bernard Arnault (Lvmh) che è entrato in scena per sostenere la famiglia Lagardère: assieme detengono ormai il 15% del capitale del gruppo, oltre che averne la governance. L'opzione Mediaset potrebbe prevedere una successiva triangolazione di azioni con Vivendi che in questo modo uscirebbe dal capitale del Biscione. La soluzione alternativa prospettata dalle banche d'affari fa riferimento all'opportunità che il Biscione dica addio al business infrastrutturale di EI Towers. Il 40% in possesso di Cologno, dopo l'intervento di F2i e l'opa per il delisting, come anticipato da MF-Milano Finanza il 22 ottobre di un anno fa, è sul mercato. Ecco allora che Vivendi, tra l'altro anche primo socio di Tim, potrebbe rilevare quel 40% sul mercato a fronte della rinuncia da parte di Mediaset della richiesta danni di 3 miliardi e dell'opportunità per gli italiani di ricomprare il 28,8% che Bolloré detiene nel network tv e che oggi vale solo 530 milioni rispetto al valore di carico di Vivendi di 1,2 miliardi.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

November 06, 2020 02:11 ET (07:11 GMT)

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