Per gestire il Polo strategico nazionale che dovrà sovrintendere all'infrastruttura cloud della Pubblica amministrazione, oltre alle proposte di Tim-Google e Fincantieri-Amazon adesso spunta anche l'interesse di Leonardo-Microsoft.

Lo scrive Il Messaggero parlando del progetto di far migrare sul cloud, sulla nuvola tecnologica, tutta l'infrastruttura digitale della Pubblica amministrazione che consentirà di far parlare tutte le banche dati delle pubbliche amministrazioni e sviluppare app e servizi che facilitino la vita dei cittadini. A Palazzo Chigi viene considerato uno dei passaggi centrali del Recovery plan che per questa operazione stanzia circa 6 miliardi di euro. A gestire la partita è il ministro dell'innovazione tecnologica, l'ex numero uno di Vodafone, Vittorio Colao.

I campioni nazionali si stanno posizionando e ognuno di loro ha già un accordo, o sta per raggiungerlo, con uno dei giganti americani del digitale, gli unici ad avere (oltre ai cinesi, ma quella via è chiusa) la tecnologia adeguata alla sfida. Fino a poco tempo fa, la società meglio posizionata sembrava Tim che a marzo dello scorso anno ha stretto un accordo con Google propio sul cloud e sull'edge computing.

Nelle ultime settimane i giochi si sono riaperti. A lanciare per prima il sasso nello stagno è stata Fincantieri che, una decina di giorni fa, ha annunciato una partnership strategica con Amazon Web Services, il più grande operatore al mondo di servizi cloud, per supportare l'attuazione del piano «Italia Digitale 2026», parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Anche per loro, insomma, l'obiettivo è essere in campo per la grande partita del cloud nazionale al quale sta lavorando il governo.

La discesa in campo del tandem Fincantieri-Amazon ha smosso le acque. Tanto è vero che nei prossimi giorni potrebbe essere formalizzata una nuova intesa che vede al centro un altro campione nazionale italiano al fianco di una multinazionale dell'Hi-tech americana. Secondo quanto risulta al Messaggero, Leonardo starebbe per firmare un accordo di cooperazione con Microsoft. E ancora una volta, al centro dell'intesa, ci sarebbero i servizi cloud. A questo punto però, il governo si troverà a dover sciogliere un nodo se fare una gara europea, mettendo uno contro l'altro tre campioni nazionali, e assegnare a uno solo il polo strategico nazionale, oppure dovrà scegliere un modello diverso, come hanno fatto per esempio gli israeliani, dando vita a un modello di qualificazioni. Si tratterebbe cioè, di un sistema in cui chiunque possiede determinati requisiti potrebbe essere accreditato come un fornitore della Pubblica amministrazione e sviluppare servizi per chi li richiede.

pev

 

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May 25, 2021 03:42 ET (07:42 GMT)

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