L'impatto dell'uragano Ida e di altre interruzioni nell'approvvigionamento di petrolio ridurranno in maniera considerevole la produzione globale di greggio quest'anno.

Lo afferma l'Agenzia internazione per l'energia nel suo report mensile. L'Aie ha ridotto le sue previsioni di rimbalzo dell'offerta per il 2021 di 150.000 barili al giorno e quelle sulla domanda di 100.000 barili al giorno, citando l'impatto della variante Delta del Covid-19.

"Solo all'inizio del 2022 l'offerta sarà sufficientemente elevata da consentire il rifornimento delle scorte di petrolio", puntualizza l'organizzazione con sede a Parigi. "Nel frattempo, le scorte petrolifere strategiche degli Stati Uniti e della Cina potrebbero contribuire in qualche modo a colmare il divario".

Le interruzioni dovute all'uragano combinate con gli incendi negli impianti petroliferi in Messico e Russia, nonché i problemi operativi in Nigeria e Libia, hanno ridotto di 600.000 barili al giorno la produzione globale di petrolio ad agosto, aggiunge l'Aie, puntualizzando che tali interruzioni hanno causato un calo dell'offerta mondiale di oro nero per la prima volta da cinque mesi.

Ieri l'Opec ha aumentato significativamente le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio nel 2022. L'Aie non ha seguito l'esempio e resta leggermente più prudente rispetto alla sua controparte viennese. Nel dettaglio l'Agenzia si aspetta una domanda globale pari a 99,4 milioni di barili l'anno prossimo, mentre l'Opec stima 100,8 milioni di barili, sopra i livelli pre-pandemia.

Nonostante il calo della domanda di petrolio osservato nei Paesi in via di sviluppo, dove le autorità hanno dovuto reintrodurre alcune restrizioni per contrastare il coronavirus, l'Aie osserva che la ripresa dei viaggi ha spinto al rialzo i consumi nei Paesi ricchi dell'Ocse.

alb

 

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September 14, 2021 04:17 ET (08:17 GMT)

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