"Settanta dollari o un po' sopra penso sia un prezzo che vada bene sia per il produttore che per il consumatore; è chiaro che chi investe deve avere un'idea della continuità del prezzo".

Lo ha detto l'a.d. dell'Eni Claudio Descalzi, parlando a margine della nuova alleanza strategica col Politecnico di Milano, con riferimento al prezzo del petrolio.

"In questo momento la previsione è sulla crescita, ma non è detto perché dipende da quanto Arabia Saudita e la Russia riusciranno a giocare sulla spare capacity (ovvero le scorte ndr). E' chiaro che se riuscisse a rispettare il milione (dell'aumento di barili ndr) che hanno promesso, il prezzo potrebbe stabilizzarsi tra i 65 e i 70 dollari. Se questo non verrà fatto vorrà dire che ci sarà una stabilizzazione un pochino più alta che può essere 75-80 Usd. Il prezzo alto spaventa anche chi produce perché fa cadere i consumi e fa entrare in una condizione di sovracapacità. Ora gli stock sono abbastanza bilanciati; anzi si è andati sopra alla media degli ultimi cinque anni; quindi ogni stimolo geopolitico crea immediatamente delle crescite del prezzo, e di stimoli geopolitici ce ne sono tanti".

cce

 

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July 02, 2018 05:10 ET (09:10 GMT)

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