Petrolio: Iea, taglia previsione crescita domanda in 2019 e 2020
11 Ottobre 2019 - 12:06PM
MF Dow Jones (Italiano)
Oggi l'Agenzia Internazionale per l'Energia (Iea) ha rivisto al
ribasso la crescita della domanda globale di greggio per la quarta
volta in sei mesi, a causa di un rallentamento economico
mondiale.
Nel report dedicato alla sorveglianza del mercato di petrolio,
la Iea dice di aspettarsi un aumento della domanda mondiale di
greggio di circa un milione di barili al giorno per quest'anno e di
1,2 milioni di barili al giorno per il 2020. Entrambe le previsioni
hanno subito un taglio di 100.000 barili al giorno.
L'Agenzia ha riferito che le sue stime per il 2019 relative alla
crescita della domanda sono "le più basse dal 2016, a causa
dell'emergere di evidenze che confermano una decelerazione
economica nelle regioni e nei Paesi che rappresentano i maggiori
consumatori di petrolio, come l'Europa, l'India, il Giappone, la
Corea e gli Stati Uniti".
Le stime al ribasso sono arrivate dopo che ieri l'Organizzazione
dei Paesi produttori di petrolio ha ridotto le proprie previsioni
sulla domanda di greggio per la quarta volta in cinque mesi
quest'anno.
L'offerta mondiale è crollata di 1,5 milioni di barili al giorno
a settembre, in seguito agli attacchi subiti dagli impianti di
lavorazione di Abqaiq e Kharais, in Arabia saudita, che hanno
temporaneamente ridotto l'offerta globale di petrolio del 5%. La
produzione dell'Opec è precipitata ai minimi storici decennali a
causa delle interruzioni e delle continue riduzioni della
produzione in Venezuela, Paese che è stato colpito dalle
sanzioni.
"Anche con una veloce ripresa e un'offerta stabile nel resto dei
Paesi Opec, il ricorso alle scorte è probabile" nell'ultimo
trimestre del 2019, si legge nel report dell'Agenzia.
Tuttavia, la Iea ha di nuovo alzato le sue stime per la crescita
dell'offerta globale nel 2020, dicendo che le previsioni per i
Paesi non Opec sono salite da 400.000 a 2,2 milioni di barili al
giorno grazie agli Stati Uniti, al Brasile e alla Norvegia. Il
ricorso al greggio dell'Opec dovrebbe scendere a 29 milioni di
barili al giorno, cosa che dimostra l'influenza in calo del
cartello.
Gli attacchi contro l'Arabia Saudita sono avvenuti giorni dopo
che i membri dell'Opec e i suoi alleati si sono incontrati ad Abu
Dhabi e, in quell'occasione, hanno rinviato la discussione
sull'aumento dei tagli alla produzione. Invece, il blocco ha
cercato di rafforzare l'adesione alla riduzione dell'output già
concordata.
Il Segretario generale dell'Opec, Mohammed Barkindo, ha riferito
ai reporter ieri che, nell'incontro previsto per il 5 dicembre,
l'Opec e i suoi alleati prenderanno "appropriate, forti e positive
decisioni" per sostenere il prezzo del greggio e che tutte le
opzioni sono aperte.
La crescita debole della domanda probabilmente detterà
l'andamento dei prezzi del petrolio nei prossimi mesi, ha
dichiarato l'Agenzia, ma ha anche aggiunto che "gli attacchi contro
l'Arabia saudita e la possibilità che vengano ripetuti terranno il
mercato in bilico. Dovremmo discutere di un sovrapprezzo
geopolitico come priorità in agenda".
I recenti attacchi contro Riad hanno contribuito all'attuale
declino delle attività di raffineria, con un calo della produzione
nel terzo trimestre di 500.000 barili al giorno, segnando i minimi
da un decennio.
"Viene spesso trascurata l'importanza dell'industria di
raffinazione saudita come principale fornitore di un mercato
domestico da 3 milioni di barili al giorno, ma anche come
esportatore netto di un milione di barili al giorno di greggio",
recita il rapporto dell'Agenzia.
fux
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October 11, 2019 05:51 ET (09:51 GMT)
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