L'amministrazione del presidente Usa, Donald Trump sta iniziando a prendere in considerazione strumenti come tariffe e minacce per cercare di evitare che la guerra dei prezzi del petrolio paralizzi decine di compagnie statunitensi.

Nei colloqui con i dirigenti delle società petrolifere e con i legislatori, Trump ha suggerito di imporre dazi sul petrolio importato, possibilmente usando la stessa legge commerciale utilizzata contro la Cina, hanno detto alcune persone che hanno familiarità con la questione. La tattica ha lo scopo di sfruttare il potere degli Stati Uniti per convincere l'Arabia Saudita e la Russia a ridurre la produzione di greggio che inonda il mercato.

L'Opec e le Nazioni alleate, compresa la Russia, hanno in programma una videoconferenza oggi per cercare di negoziare un accordo sui tagli alla produzione.

Gli Stati Uniti sostengono che le forze di mercato freneranno la produzione, stanno evitando di imporre tagli ai propri produttori di petrolio e non ha intenzione di far partecipare un proprio rappresentante, hanno detto le fonti.

"Userei le tariffe, se dovessi", ha dichiarato Trump domenica durante un briefing alla Casa Bianca, aggiungendo però che "non credo che dovrò farlo".

Trump ha dichiarato al briefing di ieri alla Casa Bianca di essere ancora ottimista riguardo a un accordo e ha aggiunto che aspetterà di vedere come si sarà svolto l'incontro prima di descrivere in dettaglio qualsiasi risposta. "Voglio dire, ho molte opzioni. Molte buone opzioni", ha dichiarato il presidente.

Trump potrebbe abbandonare l'idea delle tariffe in caso di accordo o se i prezzi del greggio - in calo del 60% circa per l'anno - rimbalzassero. Il prezzo è aumentato più volte la scorsa settimana nella speranza di un accordo tra Mosca e Riad.

Le tariffe sono il probabile piano di emergenza se il problema persisterà, hanno detto le stesse fonti, e solo minacciarle consente al presidente di esercitare una leva nella spinta diplomatica.

"I dazi sono uno degli strumenti preferiti dal presidente e ha molto potere in quel senso", ha dichiarato il senatore repubblicano, Kevin Cramer, che si è consultato il presidente sulla crisi petrolifera.

Le persone a conoscenza della questione hanno affermato che l'amministrazione sta prendendo in considerazione l'uso della Sezione 301 del Trade Act del 1974, che utilizza per imporre tariffe anche sulle importazioni cinesi. L'atto conferisce al presidente ampi poteri per avviare un procedimento commerciale contro ingiuste barriere straniere alle esportazioni statunitensi e applicare tariffe se non è possibile raggiungere un accordo.

cos

 

(END) Dow Jones Newswires

April 09, 2020 03:06 ET (07:06 GMT)

Copyright (c) 2020 MF-Dow Jones News Srl.