5.300 interventi conclusi tra il 2017 e l'inizio del 2018, con oltre 18.400 tonnellate di prodotti sequestrati e 225.000 tonnellate di consumo in frode di accise. Sono alcuni dati relativi al problema delle illegalità e frodi nel settore petrolifero, informa una nota, presentati da Fabio Marco Vetrano, tenente colonnello della GdF e comandante del nucleo di polizia economica e finanziaria di Treviso, nel corso del convegno "Il punto sulla lotta all'illegalità nel settore petrolifero", che ha aperto i lavori della 13ma edizione di Oil& Non Oil, in calendario alla Fiera di Verona da oggi sino a giovedì 11.

"Sfuggono però - ha specificato Vetrano- tutta un'altra serie di reati. Si tratta di un mercato molto liquido e dinamico, con una situazione in continua evoluzione" che utilizza sostanzialmente società di comodo, scatole vuote già organizzate, pronte a sostituire società che chiudono e a far ripartire circuiti illegali.

Nel corso dei lavori è emerso come, nonostante gli interventi normativi che puntano a stroncare il fenomeno delle frodi nel settore, l'illegalità abbia ancora ampio spazio. Un fenomeno che danneggia le casse del Paese e soprattutto gli operatori onesti, in particolare sul fronte dell'evasione del pagamento dell'Iva.

"Il Corpo recentemente è stato dotato di un database aggiornato in tempo pressoché reale con dati e notizie sugli operatori del comparto, che permette una migliore analisi del contesto, semplificando le attività di supporto alle indagini sul campo", ha aggiunto il luogotenente Alessandro Bottin, comandante del nucleo di polizia economica e finanziaria di Padova, "che ci consente di verificare la veridicità delle dichiarazioni: l'acquirente dovrà dimostrare con prove documentali che il minor prezzo è stato determinato da situazioni oggettive e non è connesso al mancato pagamento dell'Iva, con l'inversione dell'onere della prova". Infine, ha aggiunto Bottin" abbiamoanche sistemi anche per intercettare i pagamenti sottobanco".

Per fronteggiare il fenomeno sono state introdotte misure con le ultime Leggi di Bilancio. "Oggi le norme ci sono tutte", ha detto Marina Barbanti, direttore generale di Unione petrolifera, "il sistema è sigillato con una serie di norme in fase di implementazione che lo gestiscono". Però "alcune di esse sono state introdotte di recente e sono ancora da testare", ma soprattutto "dall'altra parte c'è chi studia per contrastarle". E allora "è importante utilizzare tutti i dati di cui disponiamo, per accelerare gli interventi perché se si interviene a posteriori per gli operatori onesti il danno è fatto" quindi si deve "accelerare il tempo della repressione", ha concluso Barbanti.

com/gug

 

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October 10, 2018 08:06 ET (12:06 GMT)

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