Nonostante il momento di estrema debolezza legato alla crisi di governo, la politica prova a intervenire nelle operazioni più rilevanti per l'industria dell'auto italiana e per Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann: la possibile cessione di Iveco al gruppo Faw Jiefang per oltre 3,5 miliardi e la fusione di Fiat-Chrysler e Peugeot in Stellantis.

Quanto alla prima, il deputato di Liberi e Uguali, Guglielmo Epifani, ha chiesto al governo di valutare l'uso del golden power per bloccare un'eventuale vendita di Iveco ai cinesi da parte di Cnh Industrial. L'operazione «determinerebbe tanti rischi dal punto di vista occupazione e per una parte importante del nostro sistema manifatturiero, oltre al fatto che Iveco è impegnato nel processo di elettrificazione dei camion e nel progetto sull'idrogeno», ha osservato Epifani, «l'Italia rischia così di perdere un pezzo di innovazione anche perché non c'è nessuna certezza che una volta acquisita la rete commerciale e il know-how, l'azienda cinese non sacrifichi poi il Paese nel quale sono intervenuti. L'Italia non può permetterselo e per impedire di perdere un pezzo importante forse è il caso di utilizzare uno strumento che il governo si è dato: il golden power».

In un comunicato congiunto, poi, le associazioni sindacali hanno chiesto «al Ministero dello Sviluppo economico di seguire non solo l'esecuzione del piano industriale di Cnh Industrial ma anche le prospettive proprietarie e azionarie del gruppo, a cominciare dalle trattative in corso con la cinese Faw per Iveco» che con Fpt ha in Italia 11.500 dipendenti. Riguardo all'aggregazione di Fca e Psa in Stellantis, completata sabato scorso, Antonio Misiani, vice ministro dell'Economia ed esponente del Partito Democratico, ha ribadito di non considerare «un tabù l'ipotesi di un ingresso pubblico nella nuova società analogamente alla quota già posseduta dal governo francese, ma questo tema a mio giudizio viene dopo un ragionamento di politica industriale che va fatto per la produzione di veicoli e l'intero comparto automotive». Nel capitale di Stellantis è presente con il 6,2% lo Stato francese tramite Bpifrance, terzo socio dopo Exor (14,4%) e i Peugeot (7,2% in predicato di salire all'8,5%).

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January 21, 2021 03:39 ET (08:39 GMT)

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