Rai: Cda resta a partiti ma Draghi cerca a.d. su mercato estero (Mess)
05 Luglio 2021 - 9:33AM
MF Dow Jones (Italiano)
Alla Rai arriva lo straniero, forse. Il nuovo amministratore
delegato, che sta per essere nominato, può avere un profilo
ineditissimo: un super-manager italiano ma che si è fatto onore
all'estero che, a nome di Draghi, riesca a planare sulla poltrona
più alta di Viale Mazzini e la sottragga ogni tipo di
compromissione rispetto ai partiti e alla palude.
Lo scrive il Messaggero spiegando che sarebbe questa la
rivoluzione che ha in testa il premier il quale starebbe aspettando
il sì al contratto (non più di 240mila euro annui e questo è un
problema) da parte dello Straniero o meglio dell'Italo-straniero,
per chiudere anche la partita delle nomine Rai nel segno di una
discontinuità assoluta sintetizzata così tra Palazzo Chigi e il
Mef: «O mettiamo qualcuno inattaccabile e incondizionabile, preso
sul mercato internazionale, oppure la Rai rischia di non salvarsi».
Se il deus ex machina sarà un uomo o una donna lo sapremo intorno
al 12 luglio: è quello il D-Day in cui si riunisce l'assemblea
degli azionisti Rai (ossia il Mef) che approverà il bilancio Rai,
ratificherà la scelta dei 4 consiglieri scelti dai partiti e votati
mercoledì prossimo dalle Camere (in più c'è il riconfermato
Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti in Cda) e metterà in
campo i due nomi che guideranno l'azienda: l'a.d. e il consigliere
che diventerà presidente se poi eletto da Cda e Vigilanza. Il nome
più gettonato al momento è quello di Matteo Maggiore il quale ha
tutto per piacere a Draghi e per essere il linea con la fase
storica di rottura, di arrembante post-partitismo e di proiezione
non provinciale dell'Italia. Maggiore ha il timbro Bei, la banca
europea degli investimenti di cui è direttore della comunicazione,
è stato direttore all'Ocse a Parigi e prima responsabile degli
affari internazionali della Bbc. Chi meglio di lui, considerando
anche il fatto che è amico di Dario Scannapieco (a sua volta
origini Bei) messo da Draghi al comando di Cassa Depositi e
Prestiti? Andrebbe tutto bene, se non fosse che il profilo di
Maggiore è più da uomo di comunicazione che da uomo di conti e di
strategie industriali.
Resta, poi, tuttora in piedi l'altra opzione. Quella formata da
Laura Cioli come a.d. (già ai vertici di Rcs e Gedi) e Antonio Di
Bella, direttore di Tg di esperienza, vicino al Pd ma apprezzato un
po' da tutti, come possibile presidente di garanzia. Con Di Bella
presidente, il centrodestra potrebbe avere un riequilibrio con la
poltrona di direttore generale a Marcello Ciannamea e potrebbero
essere anche due i dg con Roberto Sergio a sua volta un interno
Rai.
alu
fine
MF-DJ NEWS
0509:21 lug 2021
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July 05, 2021 03:22 ET (07:22 GMT)
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