Blackstone doveva scegliere: continuare a portare avanti due cause distinte tra loro oppure accorparle. E dopo una lunga gestazione il fondo immobiliare Usa, che a fine 2013 aveva rilevato gli immobili milanesi di Rcs Mediagroup sborsando 120 milioni per poi avviare un processo di vendita, nel 2018, con il gruppo Allianz (che aveva messo sul piatto 250 milioni), ha deciso di riunirle in un'unica azione dinanzi alla Corte Suprema di New York, mettendo nel mirino sia la casa editrice sia il suo socio, ovvero Urbano Cairo, l'imprenditore che dall'agosto del 2016 controlla la società di via Rizzoli attraverso Cairo Communication.

La scelta del principale player del real estate su scala globale gestito da presidente e ceo Stephen Allen Schwarzman è stata chiara: nel mirino è finita in particolare l'azienda che tra gli altri asset controlla il Corriere della Sera, alla quale sono stati chiesti 600 milioni di dollari, poco più di 500 milioni di euro. Ieri, infatti, i legali dello studio Kirkland&Ellis hanno formalizzato la richiesta ai giudici della Supreme Court di New York per emendare, e quindi riunificare, le due cause per danni, originariamente distinte. Per quel che riguarda i termini delle azioni legali, le carte fanno riferimento a 300 milioni di dollari per la mancata rivendita dell'immobile ad Allianz e di altri 300 milioni di relativi danni. Il tutto dopo che nei mesi scorsi il collegio arbitrale di Milano aveva rigettato le istanze presentate di Rcs ai danni del fondo Usa chiedendo la nullità dell'atto di vendita datato 2013.

Adesso la palla passa in mano ai giudici della Grande Mela, che dovranno valutare gli atti ed esprimersi. Anche se per l'azienda milanese sostiene che la corte newyorchese non ha competenza e che il fondo non abbia subito danni. Dal canto suo Blackstone ha fatto capire di essere sempre stata trasparente nella sua volontà di rivendere gli immobili di via Solferino e di via San Marco, nel quartiere Brera di Milano al punto che, come sottolineano i legali di parte già nella lettera del 2013, relativa al processo di offerta su via Solferino, il fondo real estate spiegava alla proprietà di voler «tenere l'immobile per un periodo di circa cinque anni». Adesso però si aprono nuovi scenari attorno al gruppo editoriale, saldamente nelle mani di Cairo che ha il 65% dei diritti di voto e che aveva ottenuto dal cda la manleva per il caso in specie.

Ma va detto che, come aveva anche evidenziato Consob, la casa editrice non aveva ancora stanziato alcuna somma a fondo rischi -non era necessario fino all'apertura dell'inchiesta Usa- e che comunque nel capitale figurano quei soci storici (Mediobanca, Diego Della Valle, UnipolSai e Pirelli) che sommano ancora il 24% e che nel 2016 parteciparono alla cordata, capitanata da Investindustrial, per una contro-opa su Rcs. Soci che finora non si sono espressi in merito alla vicenda Blackstone e neppure sulla manleva a Cairo. Da tempo sul mercato circolano indiscrezioni relative a un possibile interessamento al dossier Rcs di Leonardo Del Vecchio e della famiglia Pesenti, già azionista del gruppo ai tempi dei patto di sindacato. Non sono da escludere, però, mosse da parte di altri investitori italiani. E neppure di Intesa Sanpaolo, seppure sia uscita all'epoca dal capitale di Rcs.

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July 01, 2021 02:14 ET (06:14 GMT)

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