Sky Italia: rivoluziona l'offerta (MF)
26 Gennaio 2021 - 08:40AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il processo di cambiamento del business di Sky avviato dal nuovo
azionista Comcast prende sempre più forma.
Dopo l'accordo con il lancio dell'offerta in banda larga con
Open Fiber, il rafforzamento della partnership con Fastweb (155
città coperte), gli accordi con Amazon Prime Video e Disney+,
l'apertura degli store sul modello delle aziende telefoniche e il
più generale progetto che porterà alla realizzazione di hub europei
per le attività operative, adesso la pay tv satellitare rivoluziona
l'offerta commerciale. Per adeguarsi al mercato il gruppo guidato
da Maximo Ibarra modifica integralmente la proposta e, in scia a
quanto fanno gli over-the-top a partire da Netflix, cambia l'intero
listino prezzi.
A fine 2020 gli abbonati totali erano tornati sopra la soglia
dei 5 milioni, grazie soprattutto alla crescita della base cliente
di Now Tv, più di 200 mila nuovi abbonati, Il rinnovamento avverrà
il 5 febbraio quando, seguendo l'esempio degli Ott, si darà maggior
libertà ai clienti, vecchi e nuovi, per disdire il contratto senza
pagare penali aggiuntive. Del resto la concorrenza è sempre più
forte: oltre a Discovery+ sta per arrivare anche Star, altra
piattaforma in streaming targata Disney, ovvero il gruppo che ha
rilevato Fox, un tempo azionista della stessa Sky Plc, ceduta a
Comcast per 30 miliardi di sterline.
La nuova offerta prevede due profili di utenza: uno flessibile e
senza vincoli, l'altro scontato con una durata minima di 18 mesi.
Questa possibilità di scelta è offerta sia a chi sta per abbonarsi
che a chi è già abbonato. In entrambi i casi l'enter level price
viene abbassato. Del resto il mercato italiano ha un bacino
limitato e la concorrenza è tanta: Netflix è accreditata di un
bacino di 2,8 milioni di utenti, Amazon Prime Video è al di sopra
della soglia del milione di clienti. Il pacchetto base, Sky Tv avrà
compreso nel prezzo (14,90 euro e 25 euro al mese nelle due
opzioni), l'Hd, i canali di documentari e Sky Go Plus. Nel
frattempo la pay tv resta il principale indiziato per l'acquisto
dei diritti tv per il mercato italiano della Serie A. L'asta che si
chiude giovedì rischia di andare deserta. O meglio: le offerte che
arriveranno da Sky, Dazn e Amazon e forse da Tim e Mediaset
potrebbero non raggiungere la soglia minima degli 1,15 miliardi
all'anno, obbligando la Confindustria del pallone a un secondo
bando di gara o ad andare a trattativa privata.
fch
(END) Dow Jones Newswires
January 26, 2021 02:25 ET (07:25 GMT)
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