Il processo di cambiamento del business di Sky avviato dal nuovo azionista Comcast prende sempre più forma.

Dopo l'accordo con il lancio dell'offerta in banda larga con Open Fiber, il rafforzamento della partnership con Fastweb (155 città coperte), gli accordi con Amazon Prime Video e Disney+, l'apertura degli store sul modello delle aziende telefoniche e il più generale progetto che porterà alla realizzazione di hub europei per le attività operative, adesso la pay tv satellitare rivoluziona l'offerta commerciale. Per adeguarsi al mercato il gruppo guidato da Maximo Ibarra modifica integralmente la proposta e, in scia a quanto fanno gli over-the-top a partire da Netflix, cambia l'intero listino prezzi.

A fine 2020 gli abbonati totali erano tornati sopra la soglia dei 5 milioni, grazie soprattutto alla crescita della base cliente di Now Tv, più di 200 mila nuovi abbonati, Il rinnovamento avverrà il 5 febbraio quando, seguendo l'esempio degli Ott, si darà maggior libertà ai clienti, vecchi e nuovi, per disdire il contratto senza pagare penali aggiuntive. Del resto la concorrenza è sempre più forte: oltre a Discovery+ sta per arrivare anche Star, altra piattaforma in streaming targata Disney, ovvero il gruppo che ha rilevato Fox, un tempo azionista della stessa Sky Plc, ceduta a Comcast per 30 miliardi di sterline.

La nuova offerta prevede due profili di utenza: uno flessibile e senza vincoli, l'altro scontato con una durata minima di 18 mesi. Questa possibilità di scelta è offerta sia a chi sta per abbonarsi che a chi è già abbonato. In entrambi i casi l'enter level price viene abbassato. Del resto il mercato italiano ha un bacino limitato e la concorrenza è tanta: Netflix è accreditata di un bacino di 2,8 milioni di utenti, Amazon Prime Video è al di sopra della soglia del milione di clienti. Il pacchetto base, Sky Tv avrà compreso nel prezzo (14,90 euro e 25 euro al mese nelle due opzioni), l'Hd, i canali di documentari e Sky Go Plus. Nel frattempo la pay tv resta il principale indiziato per l'acquisto dei diritti tv per il mercato italiano della Serie A. L'asta che si chiude giovedì rischia di andare deserta. O meglio: le offerte che arriveranno da Sky, Dazn e Amazon e forse da Tim e Mediaset potrebbero non raggiungere la soglia minima degli 1,15 miliardi all'anno, obbligando la Confindustria del pallone a un secondo bando di gara o ad andare a trattativa privata.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

January 26, 2021 02:25 ET (07:25 GMT)

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