L'assenza forzata dello sport in primavera e in estate ha inevitabilmente avuto un impatto sul business di Sky Italia. La pay tv satellitare controllata da Comcast - ha staccato un assegno da 30 miliardi di sterline per conquistarla -, secondo indiscrezioni di mercato raccolte da MF-Milano Finanza, oggi conta su una base clienti di 4,6 milioni di clienti, rispetto ai 5 milioni del periodo pre-Covid19.

Un calo fisiologico, forse atteso, dall'azienda guidata dall'ad Maximo Ibarra (confermato nella lista del cda di Mediobanca in vista del rinnovo degli organi sociali della merchant bank) che per questa ragione ha bruscamente virato sul business della fibra ottica (l'accordo con Open Fiber), non foss'altro per i lunghi trascorsi nel settore tlc del manager ex Wind3 e Kpn. Va detto che storicamente, secondo gli esperti del settore, Sky produce marginalità e utili con un bacino d'utenza di 3,8-4 milioni di clienti.

Ma del dato attuale quello che va sottolineato è il numero, sempre crescente, degli abbonamenti per il digitale terrestre - eredità di Mediaset Premium - saliti a 600mila nel corso degli ultimi mesi. Anche se va sottolineato che questi contratti hanno in genere un arpu (ricavo medio per utente) di 27 euro.: un dato inferiore all'arpu medio dei contratti satellitari, visto che Sky Italia viaggiava tipicamente su un ricavo medio di 41-42 euro per cliente.

Contestualmente, però, bisogna registrare che si stanno incrementando, in maniera importante, gli utenti che si sono abbonati all'offerta telefonica in fibra ottica: pare che il dato sia superiore alle previsioni iniziali. E' forse per questo che Comcast ha deciso, per ora per il solo mercato anglosassone, di lavorare all'ampliamento dell'offerta tlc dal residenziale alla clientale business. Percorso, si dice, che a tendere, nell'arco di alcuni anni, verrà intrapreso anche sul mercato italiano.

Così per bilanciare la sensibile diminuzione di abbonati, il management di Sky, a partire dallo stesso Ibarra, sta lavorando alla definizione di un piano di ristrutturazione e riorganizzazione interna che prevede tagli e uscite a vari livelli. Secondo indiscrezioni questa razionalizzazione potrebbe concretizzarsi a partire dal mese di gennaio 2021. Al momento, come emerge nel settore, Ibarra starebbe valutando il taglio di almeno 350 dipendenti, tra dirigenti, quadri, impiegati, personale amministrativo e giornalisti, su un organico complessivo della pay tv basata a Milano, nel quartiere generale di Rogoredo, che supere la 4mila unità.

Dal punto di vista industriale poi, Sky sta valutando l'eventuale ingresso nella società della rete unica alla quale stanno lavorando Tim e Cdp. Mentre per quel che riguarda la parte commerciale, l'attenzione è tutta per l'evoluzione del progetto della media company della Serie A e la successiva asta dei diritti tv per il periodo 2021-2024. E se la pay tv ha necessità di avere le immagini del calcio (resta titolare dell'esclusiva per 7 dei 10 match per la stagione 2020-2021), è altrettanto vero che Ibarra ha già fatto intendere che non intende fare offerte roboanti per aggiudicarsi i diritti.

red/lde

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MF-DJ NEWS

1809:00 set 2020

 

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September 18, 2020 03:01 ET (07:01 GMT)

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