"L'operazione di vendita di un pezzo della rete secondaria al fondo americano KKR, in logica puramente finanziaria e non industriale, complica soltanto il progetto di possibile creazione di una società unica delle reti e delle tecnologie".

Lo afferma il co-fondatore e garante del M5S, Beppe Grillo sul suo blog parlando di Tim. "Questo progetto prevede, di fatto, uno "spezzatino" delle infrastrutture di Tim e l'ingresso di un ulteriore investitore (nonché interlocutore) estero in asset strategici per il Paese con il solo obiettivo di conseguire benefici finanziari di breve periodo. Questa strategia sta generando una perdita intrinseca di valore della società per effetto della riduzione dei margini futuri, con un rischio enorme sulla sostenibilità futura della società anche in termini di posti di lavoro. Infatti, l'azionista di riferimento di Tim è un soggetto estero focalizzato sulle attività commerciali e sui contenuti media, e non ha come priorità un ambizioso piano di sviluppo infrastrutturale, di cui invece il Paese ha estrema necessità", osserva.

"È ora arrivato il momento per Tim di invertire la rotta rispetto al passato, sviluppando una maggiore focalizzazione sulle attività tecnologiche, anche attraverso la separazione di tali attività dal resto del perimetro aziendale. In particolare, è fondamentale che Tim torni ad essere una realtà che investe pesantemente e in maniera integrata nelle tecnologie di comunicazione, sia attuali (come ad esempio la fibra ottica) che prospettiche (come ad esempio il 5G), anche congiuntamente con gli altri operatori del settore in chiave finalmente sistemica", conclude.

pev

 

(END) Dow Jones Newswires

August 12, 2020 08:44 ET (12:44 GMT)

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