Tim: Rossi prepara lista per cda e punta su voti Cdp (Rep)
02 Febbraio 2021 - 8:19AM
MF Dow Jones (Italiano)
Entra nel vivo la partita per il rinnovo della governance di
Telecom Italia, mentre Cdp lavora per consolidare il controllo di
Open Fiber e portare avanti la creazione di una rete unica. Domani
è convocato un cda di Tim per fare un punto sul processo di
selezione dei futuri membri del cda, che dovrebbero comporre la
lista del management Telecom. Un processo avviato dal presidente
Salvatore Rossi insieme ai cacciatori di teste di Egon Zendher.
Per dare continuità all'attuale gestione che per il prossimo
triennio vorrebbe realizzare la sostituzione del rame con la fibra
di Fibercop - e possibilmente anche la fusione con Open Fiber - è
probabile che 6-7 degli attuali consiglieri vengano confermati
nella lista di 10 membri che l'assemblea del 31 marzo dovrà
votare
con il bilancio. In proposito pare scontata la riconferma di
Rossi, dell'ad Luigi Gubitosi, dell'ad di Vivendi Arnaud de
Puyfontaine, del suo braccio destro delle tv Frank Cadoret.
Posto che quattro su dieci membri del futuro cda sono riservati
alle quote rosa, Rossi -scrive Repubblica- starebbe sondando anche
alcuni candidati di standing e in proposito avrebbe fissato un
incontro con i vertici della Cdp -dopo il cda Tim di domani ed
entro questa settimana- da sottoporre all'altro azionista di peso
di Tim. La Cassa, che possiede il 9,9% di Telecom, oggi non è
rappresentata in consiglio e ancora non avrebbe deciso il da
farsi.
Dato che ogni decisione dovrà essere approvata da consiglio
della Cdp stessa, la crisi di governo non avrebbe permesso
all'istituto guidato da Fabrizio Palermo di maturare una decisione.
Tuttavia diverse fonti informate propendono per ritenere che se
Rossi sottoponesse a Cdp una lista di livello, magari sondando il
gradimento su due-tre profili indipendenti di alto profilo,
difficilmente Cdp farebbe mancare il suo appoggio in assemblea. A
quel punto la lista del management coagulerebbe la maggior parte
dei voti dell'assise in agenda a fine marzo.
Nonostante il momento di incertezza politica, e l'imminente
scadenza dei vertici della Cassa stessa il cui mandato si esaurirà
a fine marzo, l'istituto controllato dal Mef all'88% starebbe
andando avanti anche sulla partita di Open Fiber. Cdp starebbe
lavorando infatti insieme al fondo australiano Macquarie per
trovare una soluzione concordata sul controllo e la gestione della
società della rete in fibra guidata da Elisabetta Ripa.
I tempi per decidere se esercitare o meno i diritti di
prelazione sulla quota di Open Fiber che Enel si è impegnata a
vendere a Macquarie scadranno il prossimo 25 febbraio. Ma è
possibile che prima di allora Palermo trovi una soluzione
concordata con il fondo australiano per salire in maggioranza e
assumere la gestione del gruppo. L'attuale management di Open Fiber
verrà a scadenza a fine novembre, mentre la vendita di Enel a
Macquarie dovrebbe essere perfezionata il prossimo giugno. A quel
punto è probabile che anche i diritti di governance cambino: oggi
Open Fiber è controllata al 50% da Enel e Cdp, la Cassa esprime
presidente e direttore finanziario, mentre Enel indica
l'amministratore delegato e la gestione operativa.
In futuro, se Cdp venisse a detenere il 51% di Open Fiber
verosimilmente chiederà di indicare l'amministratore delegato. A
tal proposito circola già il nome di Luigi Ferraris, ex
amministratore delegato di Terna e prima ancora direttore
finanziario di Enel, un manager conosciuto e stimato dalla Cassa,
che tra le altre cose controlla Terna.
vs
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February 02, 2021 02:04 ET (07:04 GMT)
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