Tim: affondo di Vivendi ma sfida è su Mediaset (CorSera)
26 Novembre 2020 - 8:49AM
MF Dow Jones (Italiano)
La manovra di sbarramento a Vivendi su Mediaset mette sotto
pressione Tim. Mentre gli avvocati dei francesi stanno cercando di
disinnescare l'emendamento del governo che rimette in discussione i
diritti sul Biscione, da Parigi avrebbero iniziato ad alzare il
tiro sul gruppo telefonico, di cui la media company ha il 24%.
Il Corriere della Sera scrive che nel corso dell'ultimo
consiglio d'amministrazione i rappresentanti di Vivendi avrebbero
cambiato all'improvviso i toni puntando il dito contro l'andamento
deludente del titolo e lo scarso impatto che avrebbe avuto la
gestione operativa sul prezzo di Borsa. Una critica che ha
certamente delle basi - nei giorni scorsi Tim ha toccato in Borsa
il minimo storico a 0,29 centesimi - ma che avrebbe sorpreso perché
inattesa, nei toni e nei modi. E soprattutto perché arrivata al
termine di un consiglio tranquillo, in cui l'amministratore
delegato, Luigi Gubitosi, aveva portato i risultati per i primi
nove mesi, ottenendo l'approvazione all'unanimità.
Un segnale probabilmente del nervosismo per la piega che ha
preso l'affaire Mediaset, con l'emendamento al decreto Covid che
rimette nelle mani dell'AgCom il potere di stabilire cosa può e non
può fare Vivendi nel Biscione, proprio dopo che Vincent Bolloré ha
ottenuto dalla Corte di giustizia Ue una sentenza che ripristina i
diritti di voto della media company in Mediaset.
A muovere l'affondo sarebbe stato il ceo di Vivendi, Arnaud De
Puyfontaine, esortando il management ad aggiustare rapidamente il
tiro per far risalire le azioni. Il gruppo controllato da Bolloré
ha maturato una corposa minusvalenza su Tim: ha i titoli in carico
a 0,86 euro con le azioni che dopo i risultati trimestrali sono
risalite a 0,38 centesimi. E non sta andando meglio su Mediaset che
ha comprato a 3,70 euro (1,99 euro ieri). Secondo diversi
osservatori è soprattutto in direzione di Cologno che andrebbe
letta la mossa di De Puyfontaine.
Vedendo minacciati i propri interessi su Mediaset, i francesi
potrebbero aver iniziato a preparare l'arrocco in Tim, guardando
alla rete unica voluta dal governo - ieri l'Antitrust Ue ha dato il
via libera a FiberCop, la parte di rete unica che fa capo a Tim -.
È una chiave di lettura possibile a cui si legherebbero le
questioni relative al rinnovo del consiglio previsto in primavera.
Lo strappo potrebbe segnalare anche l'inizio delle grandi manovre.
E quindi la volontà di Vivendi di volersi sedere al tavolo della
rete unica con il governo per cercare una sintesi che soddisfi gli
interessi di entrambi. Guardando a Mediaset.
Oggi è il fondo Elliot - che ha liquidato l'intera quota - ad
esprimere la maggioranza dei consiglieri in Tim, e non Vivendi che
è primo socio. In occasione del rinnovo si dovrà tenere conto anche
di Cassa depositi e prestiti, che ha il 10% e nessuno nel board. Ad
aprile mancano cinque mesi e dunque c'è tempo. Tuttavia alcuni
consiglieri avrebbero iniziato a confrontarsi sulla possibilità di
presentare una lista predisposta dal consiglio in scadenza.
Potrebbe essere un ostacolo al ritorno di Vivendi sul ponte di
comando di Tim. Sarebbe stata anche presa in considerazione la
possibilità di comporla con nomi indicati dai grandi soci. Ma una
condivisione sembra molto difficile.
pev
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November 26, 2020 02:34 ET (07:34 GMT)
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