Nel settore delle tlc, a livello globale, a fine 2019 gli Usa rappresentavano il mercato più ampio, con ricavi da servizi voce complessivamente pari a 294 miliardi di euro, seguiti da Europa (215 mld) e Cina (189 mld). A quest'ultima, però, spetta la crescita maggiore nel quinquennio 2015-2019 (+21%).

E' quanto emerge dall'indagine annuale dell'Area Studi Mediobanca sui 30 maggiori Gruppi mondiali del settore delle telecomunicazioni con fatturato superiore a 10 mld negli anni 2015-2019.

In Europa il primo mercato è quello tedesco con 57,4 miliardi (+0,1% sul 2015), seguito da Regno Unito (37,3 mld), Francia (35,2 mld; -3,4%) e Spagna (30,1 mld, +13%) che nel 2019 ha scalzato l'Italia (29,8 mld, -6,2%). Sempre nello scorso anno i ricavi aggregati delle 30 principali Telco mondiali sono cresciuti dello 0,8% sul 2018 e del 7,6% rispetto al 2015: un risultato modesto se paragonato al +84,8% segnato dai giganti del WebSoft. La performance dei 10 big player europei delle telecomunicazioni è inferiore, con ricavi ancorati ai livelli del 2015.

At&t (161 mld nel 2019) si conferma prima nella classifica mondiale per ricavi, che vede nelle prime 17 posizioni 7 gruppi asiatici e 6 europei (con Tim 17esima). Seguono Verizon (117 mld) e la giapponese Ntt (98 mld). Deutsche Telekom domina invece la classifica in Europa (80,5 mld).

La redditività industriale è rimasta stabile tra il 2015 e il 2019 a quota 15%. Per le Telco europee l'ebit margin, sebbene in miglioramento di 100 b.p., è pari all'11,7%, a causa della forte concorrenza degli ultimi anni, come si evince dai prezzi in continuo ribasso dei principali servizi, specialmente in Italia. In Europa, sul podio della redditività nel 2019 salgono: Telenor (ebit margin al 22,6%), Tim (16,9%) e Swisscom (16,6%). Tra i principali operatori internazionali Verizon può vantare i margini industriali più elevati (ebit margin al 23,4%), seguita dalla giapponese KDDI (19,8%). Sul fronte patrimoniale, Swisscom ha la struttura finanziaria più solida (debiti finanziari sul capitale netto al 106,9%) con Tim al 142,7% e Telenor agli antipodi (323%), seguita da Telefonica (234%) e Liberty G. (213,5%).

A Tim spetta la migliore incidenza media degli investimenti industriali sul fatturato netto nel triennio 2017-19 con il 28,6%, grazie anche all'acquisto di frequenze per il 5G completato nel 2018.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

October 22, 2020 09:10 ET (13:10 GMT)

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