Oggi si riunisce il cda di Enel per discutere dell'ordinaria amministrazione, pertanto l'offerta di Macquarie da 2,65 miliardi per il suo 50% di Open Fiber non è all'ordine del giorno.

Lo scrive Repubblica aggiungendo che potrebbe esserci un passaggio in cda, ma nulla di concreto, né verrà chiesto al consiglio di esprimersi votando se accettarla o meno. Eppure l'a.d. del colosso elettrico Francesco Starace aveva fatto sapere che per analizzare l'offerta ricevuta lo scorso 16 settembre ci sarebbe voluto un mese; il mese è passato ma ancora la società non si esprimerà al riguardo. Qualcuno sostiene che lo scorso lunedì il fondo australiano avrebbe spedito a Enel un aggiornamento della precedente offerta che prevede due varianti: una in cui Macquarie si impegna a rilevare il 50% della rete in fibra, e un'altra per il 40% che lascia aperta la possibilità che la Cdp eserciti la prelazione sul 10% diventando socio di controllo al 60%. Fatto sta che Telecom Italia e Cdp lo scorso 31 agosto hanno firmato una lettera d'intenti, impegnandosi a far partire i lavori per la rete unica in fibra entro marzo.

Se però Enel non decide che fare del suo 50% di Open Fiber, la rete non sarà mai unica con buona pace della politica che quest'estate tanto si è spesa per questa operazione.

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(END) Dow Jones Newswires

October 15, 2020 02:55 ET (06:55 GMT)

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