La semestrale di Webuild "ovviamente risente del Covid-19, ma meno di quanto si poteva immaginare, anche guardando molti nostri competitor in tutto il mondo".

E' quanto ha detto a Mf-DowJones Massimo Ferrari, general manager Corporate and Finance del colosso delle costruzioni (che domani pubblicherá i dati semestrali, ndr) spiegando che "la diversificazione ci ha aiutato, perchè se ci sono dei Paesi che rallentano in maniera significativa, ce ne sono altri che invece hanno avuto degli stop&go. Riteniamo che se le cose si normalizzeranno nei Paesi nei quali siamo presenti, la seconda parte dell'anno potrá essere anche in miglioramento".

Secondo il manager, "la cosa essenziale è la ripartenza dell'Italia, che in parte c'è stata negli ultimi mesi, grazie alla volontá di rilanciare le infrastrutture in generale", e grazie al fatto che "al di lá delle dichiarazioni dei ministri, gli interventi sui decreti ci sono stati, per quanto riguarda ad esempio gli anticipi sui lavori in corso.

C'è la volontá di far partire dei lavori che sono pronti, ad esempio l'AV Verona-Padova, che potrebbe partire entro la fine dell'anno dopo anni di stallo. Giá quello sarebbe un boost importante, per tutta la filiera legata al contraente, se si considera che solo dietro al Ponte di Genova ci sono 300 aziende e nel Cociv addirittura circa mille".

Tutto questo, prosegue Ferrari, "verrá amplificato dall'integrazione di Astaldi, dato che metá del suo backlog è in Italia. Abbiamo prospettive positive anche sul lato finanziario: Astaldi infatti porta una societá che non ha debiti con una posizione finanziaria netta attesa positiva, che genera cassa, quindi aumenta la nostra dimensione ma con un minor leverage".Il nuovo leverage non lo hanno ancora calcolato, perchè dipenderá da una serie di fattori, ma "complessivamente le due aziende hanno meno debito lordo di quanto ne ha oggi Webuild, quindi ci aspettiamo un netto miglioramento della Pfn".

Sotto il profilo degli ordini, spiega Claudio Lautizi, General Manager Global Operations del gruppo, Webuild aveva un "backlog italiano importante (1/3 del backlog complessivo), ma lento, che contribuiva solo per il 10% ai ricavi, e il 90% del fatturato proveniva dai 2/3 di backlog all'estero". Ora, grazie all'integrazione con Astaldi, "contiamo nel 2021 di riuscire a far sì che il contributo dell'Italia cresca e si allinei al contributo del resto del backlog; auspichiamo che torni al 25-30%".

Le due societa' di costruzioni che in autunno si uniranno, dopo l'omologa del Tribunale al concordato "hanno geografie piuttosto complementari" ma, ha aggiunto Lautizi, "stiamo supportando l'attivitá di Astaldi nei Paesi che riteniamo strategici, nei quali Salini Impregilo non operava, ovvero Canada, Cile e Romania, che sono accrescitive per il gruppo".

Infine, Ferrari ha preannunciato un probabile ritorno sul mercato del debito da parte del gruppo dopo l'emissione di gennaio scorso. Per le notes in scadenza nel 2021 "abbiamo giá valutato alcune alternative, ora siamo a cavallo dell'estate ed è un periodo poco favorevole, ma a settembre è molto probabile che torneremo sul mercato. Potremmo proporre una sostituzione del bond che scade nel 2021, che potrebbe essere attraente dato che i tassi sui 5 anni sono un pò piú alti".

fch

francesca.chiarano@mfdowjones.it

 

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July 28, 2020 08:53 ET (12:53 GMT)

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