L'Unione europea mercoledì ha proposto un piano per una profonda revisione della sua economia diretta a combattere il cambiamento climatico, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza del blocco dai combustibili fossili e potenzialmente scuotere il commercio globale con prelievi all'importazione che colpirebbero i Paesi ad alte emissioni.

Il piano, redatto dalla Commissione Europea si colloca tra i piani più ambiziosi di una grande potenza economica per ridurre le emissioni di gas serra, richiedendo alle aziende e alle famiglie di adottare tecnologie più pulite come turbine eoliche, energia solare e veicoli elettrici. Limiterebbe l'inquinamento in diversi segmenti dell'economia europea, compresa la produzione di elettricità, le automobili, l'edilizia abitativa, la navigazione e l'agricoltura.

"La nostra attuale economia basata sui combustibili fossili ha raggiunto il limite", ha affermato il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Sappiamo che dobbiamo passare a un nuovo modello".

Il piano mira anche a proiettare la posizione del blocco sul taglio delle emissioni all'estero imponendo la prima tassa mondiale sulle importazioni basata sui gas serra emessi per produrle. La mossa è controversa in quanto i Paesi si preparano a convocare un vertice sul clima a novembre a Glasgow, in Scozia, dove gli Stati Uniti e l'Europa vogliono convincere la Cina e i Paesi più poveri a fare nuovi ambiziosi impegni per ridurre le emissioni.

La proposta della Commissione ha un forte sostegno nelle capitali europee, ma i suoi dettagli saranno oggetto di accesi dibattiti nei prossimi mesi tra i governi dell'UE e dal Parlamento europeo, che devono approvare il piano prima che possa diventare legge. I negoziatori devono colmare le differenze in tutta l'Ue dai Paesi più ricchi come la Francia, che ha emissioni relativamente basse a causa della sua dipendenza dall'energia nucleare, alle nazioni più povere dell'Europa orientale come la Polonia, un importante utilizzatore di elettricità a carbone.

I responsabili politici sono anche cauti nell'indebolire il sostegno pubblico alla lotta contro il cambiamento climatico gravando le famiglie con un forte aumento delle bollette energetiche. In Francia, un piano per aumentare una tassa sul contenuto di carbonio del carburante ha suscitato indignazione tra i conducenti e ha dato vita al movimento di protesta dei gilet gialli anti-establishment.

Il piano della commissione, soprannominato Green Deal europeo, mira a raggiungere l'impegno più recente del blocco nell'ambito dell'accordo sul clima di Parigi, l'intesa del 2015 che chiede ai paesi di limitare il riscaldamento globale a circa 1,5 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali. L'UE si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto al 2005 e ad azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050.

lus

 

(END) Dow Jones Newswires

July 14, 2021 09:30 ET (13:30 GMT)

Copyright (c) 2021 MF-Dow Jones News Srl.