Ue: differenze tra regioni in calo grazie a politica coesione europea
09 Febbraio 2022 - 11:16AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'ottava relazione sulla coesione pubblicata dalla Commissione
europea mostra che la politica di coesione ha contribuito a ridurre
le disparità territoriali e sociali tra le regioni dell'Ue. Grazie
al finanziamento della coesione, il Pil pro capite delle regioni
meno sviluppate dovrebbe aumentare fino al 5% entro il 2023. Gli
stessi investimenti hanno anche sostenuto una riduzione del 3,5%
del divario tra il Pil pro capite del 10% delle regioni meno
sviluppate e il 10% delle regioni più sviluppate.
La relazione mostra inoltre che, grazie alla sua flessibilità,
la politica di coesione ha fornito un sostegno necessario e molto
rapido agli Stati membri, alle autorità regionali e locali nel
mezzo dei rallentamenti economici e della peggiore crisi degli
ultimi tempi, si legge in una nota. I nuovi programmi della
politica di coesione 2021-2027 continueranno a investire nelle
regioni e nelle persone, in stretto coordinamento con la potenza di
fuoco finanziaria del pacchetto NextGenerationEu.
La politica di coesione è diventata una fonte di investimento
più importante. Il finanziamento della coesione è cresciuto
dall'equivalente del 34% al 52% dell'investimento pubblico totale
dal periodo di programmazione 2007-2013 al periodo di
programmazione 2014-2020.
Dal 2001, le regioni meno sviluppate dell'Europa orientale
stanno recuperando terreno rispetto al resto dell'Ue. Allo stesso
tempo, tuttavia, molte regioni a reddito medio e meno sviluppate,
in particolare nell'Ue meridionale e sudoccidentale, hanno visto
stagnazione o declino economico.
La convergenza tra gli Stati membri è accelerata, ma sono
aumentate le disparità regionali interne negli Stati membri in
rapida crescita. L'occupazione è in crescita, ma le disparità
regionali restano maggiori rispetto a prima del 2008. Il numero di
persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è diminuito di
17 milioni tra il 2012 e il 2019.
Il divario di innovazione regionale in Europa è cresciuto, a
causa della mancanza di investimenti in R&S e delle debolezze
negli ecosistemi di innovazione delle regioni meno sviluppate. La
popolazione dell'Ue sta invecchiando e comincerà a ridursi negli
anni a venire. Nel 2020, il 34% della popolazione europea viveva in
una regione in contrazione e si prevede che questo sarà pari al 51%
nel 2040.
La commissaria europea per la Coesione e le Riforme, Elisa
Ferreira, ha dichiarato che "l'ottava relazione sulla coesione
mostra chiaramente l'importanza della politica di coesione nel
promuovere la convergenza e ridurre le disuguaglianze tra Paesi e
regioni dell'Ue. Mappando le aree in cui gli Stati membri e le
regioni devono fare di più e meglio, la relazione ci consente di
imparare dalle lezioni del passato per essere meglio preparati per
le sfide del futuro. Dobbiamo accelerare l'adozione e l'attuazione
dei programmi della politica di coesione per il periodo 2021-2027
in modo da poter continuare a sostenere le regioni nella ripresa
dalla pandemia, sfruttare appieno i vantaggi della transizione
verso un'Europa verde e digitale e realizzare una crescita a lungo
termine".
Il commissario Ue per l'Occupazione e i Diritti sociali, Nicolas
Schmit, ha aggiunto che "la pandemia ha aumentato il rischio di
disuguaglianze nell'Ue e la politica di coesione è uno dei nostri
principali strumenti per combattere questa tendenza e investire
nelle persone. Ci aiuta a raggiungere l'obiettivo di costruire
un'Europa sociale forte, inclusiva ed equa. Sono orgoglioso che
grazie ai fondi dell'Ue i bambini svantaggiati ricevano libri e
computer; ai giovani viene offerto un apprendistato per inserirli
nel mercato del lavoro; e le persone vulnerabili hanno accesso a un
pasto caldo e a cure".
cos
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February 09, 2022 05:01 ET (10:01 GMT)
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