La Commissione europea ha avviato procedure di infrazione contro 23 Stati membri e il Regno Unito per non aver attuato le nuove norme che disciplinano il coordinamento a livello europeo di tutti i media audiovisivi, sia le trasmissioni televisive tradizionali che i servizi on-demand, e le piattaforme di condivisione di video.

Queste nuove norme dell'Ue, si legge in una nota della Commissione europea, mirano a creare un quadro normativo adatto all'era digitale, portando ad avere un panorama audiovisivo più sicuro, più equo e più diversificato. Rafforzano, inoltre, la protezione dei telespettatori, con particolare riguardo alla sicurezza delle persone più vulnerabili, come i minori, estendono le regole sull'incitamento all'odio alle piattaforme di condivisione video, e promuovono la diversità culturale nei media audiovisivi, introducendo per la prima volta nuovi requisiti di indipendenza per le autorità nazionali di regolamentazione dei media salvaguardando il pluralismo dei media.

Il termine per il recepimento della nuova direttiva sui servizi dei media audiovisivi nella legislazione nazionale era il 19 settembre e solo Danimarca, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia hanno notificato le misure di recepimento e reso nota la loro notifica completa.

Pertanto, la Commissione ha inviato le lettere di costituzione in mora a Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Regno Unito, chiedendo loro di fornire ulteriori informazioni. Ora questi Paesi avranno due mesi per rispondere.

Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega all'Europa adatta all'era digitale, Margrethe Vestager, ha dichiarato che "vogliamo condizioni di parità per tutti i lettori multimediali e per proteggere meglio i bambini e i consumatori durante l'accesso ai contenuti audiovisivi. Vogliamo anche garantire una maggiore diversità sulle piattaforme di video on-demand e creare un panorama audiovisivo più equo. Questo è il motivo per cui abbiamo regole comuni. La direttiva sui servizi dei media audiovisivi merita tutto il nostro impegno collettivo. E' un risultato importante, che promuoverà la diversità culturale nei servizi di media audiovisivi".

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November 23, 2020 07:08 ET (12:08 GMT)

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