Si sta rivelando una estenuante maratona la selezione del futuro numero uno di Unicredit. Sul successore di Jean Pierre Mustier non è facile mettere d'accordo le due anime del gruppo: l'una tesa a creare premesse favorevoli all'acquisizione del Monte dei Paschi di Siena e che guarda a Roma e al Tesoro; l'altra invece interessata, più che altro, a rimettere la banca sui binari della profittabilità e della creazione di valore, e ridare così fiato a un titolo che langue attorno 8 euro.

Lo scrive La Stampa aggiungendo che iscritti a quest'ultima fazione - e disinteressati alle manovre del tesoro - sono i grandi fondi azionisti e le fondazioni socie che vedrebbero di buon occhio un banchiere internazionale come Andrea Orcel, ex capo della divisione d'investimento di Ubs ed ex super manager Unicredit, salire al piano più alto del grattacielo di piazza Gae Aulenti. È dunque lui il banchiere al momento dato per favorito in una corsa che ancora fatica a vedere il traguardo.

Il cda in calendario oggi sarà occasione per discutere dello stato dell'arte della selezione affidata a Spencer Stuart, come ieri ha fatto il comitato nomine: la scelta sarà compiuta entro il 10 febbraio, data del consiglio che licenzierà i conti del 2020. Salvo accelerazioni sempre possibili in casi come questo, ci sarà ancora tempo per ragionare sui nomi. A quanto si racconta, a Roma piace il nome di Fabio Gallia il quale, all'epoca in cui il presidente in pectore di Unicredit, Pier Carlo Padoan, era ministro dell'Economia del governo Renzi, era l'a.d. di Cassa depositi e prestiti, con un passato alla guida di Bnl, del gruppo Bnp Paribas che dà la caratura internazionale richiesta.

Hanno fatto trapelare, almeno pubblicamente, scarso interesse per la poltrona di Mustier Alberto Nagel, numero uno da poco riconfermato di Mediobanca; Marco Morelli, ex a.d. proprio del Montepaschi della discordia. In corsa resta anche l'ex numero uno di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri. Accanto a lui l'interno (al cda) Diego de Giorgi, ex Bofa-Merrill Lynch, e l'interno (alla banca, come manager), Carlo Vivaldi. Un nome, il suo, che qualcuno vedrebbe bene come direttore generale nel caso il cda e gli azionisti non addivenissero a una quadra. Scenario che si vuole scongiurare.

C'è poi una suggestione dell'ultima ora, di matrice politica, che guarda a Gaetano Miccichè, oggi a.d. di Ubi Banca, l'ultima conquista di Intesa Sanpaolo di cui per quasi due lustri ha guidato la divisione di corporate e investment banking.

pev

 

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January 13, 2021 03:30 ET (08:30 GMT)

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