Quando nella primavera del 1998 il Credit e le fondazioni Cariverona e Crt diedero vita all'Unicredito Italiano, il deal maker dell'operazione era un giovane ma talentuoso banker di Merrill Lynch. Ventitrè anni dopo quello stesso banchiere, romano di natali ma anglosassone per carriera e mindset, arriverà al vertice di piazza Gae Aulenti dopo uno dei conclavi più travagliati della storia recente della finanza italiana.

Oggi il consiglio di amministrazione sceglierà Andrea Orcel per guidare Unicredit dopo l'uscita di Jean Pierre Mustier mentre ieri il titolo della banca ha salutato le indiscrezioni sulla nomina con un rialzo del 4,45% a 7,75 euro. Le ultime riserve sarebbero state sciolte a cavallo del fine settimana mentre a Roma si consumava l'epilogo del governo Conte. Coincidenze? Forse ma qualcuno legge nella crisi dell'esecutivo uno dei fattori decisivi per l'esito della partita.Il nome del top banker era entrato di diritto nella short list dell'head hunter Spencer Stuart che insieme al comitato nomine presieduto da Stefano Micossi ha seguito la selezione.

La carriera del resto ha portato Orcel nelle principali banche d'investimento del mondo, da Goldman Sachs a Merrill Lynch fino a Ubs dove ha costruito deal come la fusione tra il Banco Bilbao Vizcaya e Argentaria o lo spezzatino di Abn Amro da parte del trio Santander-Fortis-Rbs, mentre la vendita di Antonveneta al Montepaschi ha avuto minor fortuna. Nel processo di selezione, oltre alle indiscusse doti professionali, Orcel ha potuto contare su sponsor di rilievo. A partire dai vertici delle fondazioni Cariverona e Crt, con le quali ha una lunga consuetudine, anche grazie agli eccellenti rapporti intrattenuti nei decenni con Paolo Biasi e con Fabrizio Palenzona, ma anche con l'attuale direttore generale dell'ente scaligero Giacomo Marino. Un deciso sostegno è venuto anche da Leonardo Del Vecchio, altro azionista storico di Unicredit di cui detiene il 2%. Scottati dai ribassi del titolo e dalla discussa gestione Mustier, ma soprattutto impensieriti dalle trame della politica attorno a Mps, i soci storici hanno chiesto al board una scelta che garantisse il rilancio e l'indipendenza dell'istituto. I ben informati suggeriscono peraltro che uno degli imprimatur definitivi alla candidatura sarebbe arrivato da un meeting tra Del Vecchio e Palenzona tenutosi nei giorni scorsi a Milano.

La nomina metterà la parola fine a un conclave nel corso del quale il presiedente in pectore Pier Carlo Padoan si è prodigato molto per evitare strappi con i soci italiani e gli investitori internazionali che oggi detengono tre azioni Unicredit su quattro. Proprio da questa componente è arrivata la richiesta di una candidatura di elevato standing e indipendente dalla politica romana. Richiesta a cui il nome di Orcel sembra in grado di rispondere.

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January 27, 2021 02:04 ET (07:04 GMT)

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