Unicredit: meno partner nel piano di Orcel (MF)
14 Ottobre 2021 - 08:38AM
MF Dow Jones (Italiano)
Se per i banchieri europei un rialzo dei tassi rimane nel novero
degli auspici più che delle previsioni, nei piani industriali in
arrivo sarà difficile vedere target aggressivi sul fronte del
margine di interesse. Semmai molti istituti potrebbero lavorare su
un'ulteriore razionalizzazione delle strutture interne e su una
crescita dei ricavi commissionali attraverso i canali del risparmio
gestito e della bancassurance.
In queste direzioni, scrive MF, dovrebbe muoversi anche
Unicredit che sarà probabilmente il primo gruppo italiano ad alzare
il velo sulle strategie post-Covid. L'approvazione del nuovo piano
triennale è infatti attesa nel mese di novembre, poco dopo la
presentazione dei conti trimestrali e soprattutto la decisione sul
dossier Montepaschi. Proprio il futuro dei business ad alto
contenuto commissionale sarà uno dei temi al centro della
strategia. A differenza di Intesa Sanpaolo che ha in casa le
fabbriche prodotto (dalle assicurazioni al risparmio gestito),
Unicredit deve oggi appoggiarsi su una intricata rete di accordi
commerciali che si è stratificata nel tempo.
L'obiettivo del ceo Andrea Orcel oggi sarebbe quello di
razionalizzare ed efficientare questo approccio procedendo in due
direzioni: da un lato, soprattutto sul fronte della bancassurance
(presidiato con cinque joint venture e tre alleati diversi,
Allianz, Cnp e Unipol, solo per il mercato italiano) riducendo il
numero di alleati e dall'altro integrando maggiormente i fornitori
esterni per offrire alla clientela un servizio più immediato e
semplice. Al contempo Unicredit cercherà di colmare il gap di
produttività che nelle precedenti gestioni si è creato nelle reti
di distribuzione, spingendo sulla capacità di raccolta.
Va da sé che questi impegnativi cambi di rotta potrebbero
passare attraverso una rivisitazione degli attuali accordi
commerciali, da quelli con i partner assicurativi a quello con
Amundi nel wealth management senza considerare il possibile
coinvolgimento degli attuali fornitori del Mps (da Axa ad Anima).
Se insomma cambiamenti importanti sono all'orizzonte,
l'internalizzazione di questi business sembra per il momento
esclusa, così come il riacquisto di ex fabbriche come Pioneer,
ceduta nel 2016 ai francesi. Semmai la banca potrebbe prendere in
esame acquisizioni mirate che le consentano di irrobustire la
propria presenza nelle assicurazioni o nel wealth management.
cce
MF-DJ NEWS
1408:22 ott 2021
(END) Dow Jones Newswires
October 14, 2021 02:23 ET (06:23 GMT)
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