Unrae: torna brutto tempo per auto in Europa a ottobre
18 Novembre 2020 - 03:09PM
MF Dow Jones (Italiano)
Torna di nuovo in negativo il mercato dell'auto in Europa nel
mese di ottobre, dopo il timido segnale di ripresa registrato a
settembre, che rimane finora l'unico mese con segno positivo di
tutto il 2020.
I dati diffusi dall'Associazione dei Costruttori Europei (ACEA)
indicano 1.129.223 vetture immatricolate nell'area continentale
(UE+Efta+UK), con un calo di circa 86 mila unità (-7,1%) rispetto a
ottobre 2019. Il totale dei primi dieci mesi registra 9.696.928
auto immatricolate: rispetto allo stesso periodo del 2019 mancano
all'appello ben 3.635.632 unità, una riduzione del 27,3%.
Se a settembre Italia e Germania, con i loro aumenti, avevano
contribuito a riportare il segno più a tutto il continente, nel
mese di ottobre anche questi due mercati sono tornati in deficit
(rispettivamente Italia -0,2%, Germania -3,6%). Perdite pesanti
anche per gli altri tre maggiori mercati europei, fra i quali a
soffrire di più sono Spagna (-21%) e Francia (-9,5%), un po' meno
il Regno Unito (-1,6%). Per la cronaca, gli unici Paesi con segno
positivo nella UE sono la Romania (+17,6%) e l'Irlanda (+5,4%).
In Italia, esauriti gli incentivi estivi, il mercato è subito
tornato in stagnazione, aumentando il pesante calo su base annua
rispetto al 2019 (-30,9%), fra i più alti in Europa.
"Un quadro che avevamo preannunciato", afferma Andrea Cardinali,
Direttore Generale dell'UNRAE, l'Associazione delle Case
automobilistiche estere, "dove stenta a decollare anche la
transizione energetica, perché nonostante l'Ecobonus la fascia di
emissioni 0-60 g/Km di CO2 è ancora ferma al 3% del mercato, con
scarsi benefici ambientali, economici e fiscali".
"E in questo contesto", aggiunge Cardinali, "i dati resi
pubblici dal MISE e Invitalia sono eloquenti: da luglio a ottobre
2020 in soli quattro mesi, grazie agli incentivi 'allargati', sono
state rottamate circa 125.000 vetture, mentre nei 15 mesi
precedenti, con gli incentivi limitati alla fascia 0-60 g/Km, le
rottamazioni sono state appena 7.000. Senza la spinta alla
rottamazione, che stimiamo abbia interessato il 70% delle auto
incentivate nella fascia 61-110 g/Km, non solo avremmo avuto un
minore introito IVA per lo Stato, ma non saremmo riusciti a
liberare le nostre strade da decine di migliaia di auto inquinanti
e poco sicure".
"In Italia", prosegue il Direttore Generale dell'UNRAE, "la
transizione 'verde' risulta fortemente inibita dal ritardo nella
dotazione di infrastrutture di ricarica elettrica, che con 2,7
punti disponibili ogni 100 km di rete viaria (di cui nessuno in
autostrada), colloca il nostro Paese al di sotto della media
europea (4,7 punti) e ben lontano non solo da Paesi leader come
Norvegia (19,2) e Olanda (44,2), ma anche dai principali mercati
come UK (7,4), Germania (6,8) e Francia (4,1). In queste
condizioni", conclude Andrea Cardinali, "è evidente come siano
necessarie misure concrete ed efficaci che sostengano davvero il
settore in tutte le sue componenti, magari incidendo anche su un
regime fiscale tra i più penalizzanti in Europa".
alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it
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November 18, 2020 08:54 ET (13:54 GMT)
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