Si è tenuto oggi a Milano, presso il Teatro Parenti, il
convegno Influencer Marketing 2021, organizzato da UPA con
l'obiettivo di
analizzare il tema da più punti di vista, fornendone una
panoramica
attuale e prospettica, incentrata soprattutto sulle priorità dei
marketer.
Tre le sessioni di lavoro della giornata: scenario, opportunità
e sfide;
strategia & inspiration; processi e misurazione. Nella prima
sessione il
presidente di UPA, Lorenzo Sassoli de Bianchi, ha fornito grazie
a una
survey interna la stima degli investimenti in influencer
marketing nel
2021 in Italia: 272 milioni di euro, con una crescita del +12%
rispetto al
2020. A ricorrere a questa leva sono ormai quasi tutti i
settori: dal
fashion alla cosmetica, dalla tecnologia all'automotive, fino al
largo
consumo, in grande aumento nel biennio pandemico 2020/2021.
Per l'80% del campione UPA l'influencer marketing è un media a
tutti gli
effetti, che deve continuare a dimostrare risultati. Alcuni
obiettivi sono
stati raggiunti: la Digital Chart IAP, che ha aumentato il
numero di
player associati in questo comparto e la trasparenza per il
consumatore,
nonché una maggior focalizzazione delle aziende su metriche più
solide dei
semplici like e follower.
Antonio Pepe, Partner & COO di Sensemakers, ha tracciato i
principali
trend di sviluppo dell'influencer marketing, mentre Giorgia
Capponi,
Agency Partnership Lead di TikTok, e Martina Socrate, creator,
si sono
concentrate sullo sviluppo della figura del creator, che
costituisce la
tipologia di influencer a maggiore crescita. Gli interventi sono
stati
commentati da Vincenzo Guggino, Segretario Generale IAP,
Giancarlo
Sampietro, CEO di FLU, e Andrea Santagata, Direttore Generale di
Mondadori
Media, in una tavola rotonda moderata da Alberto Vivaldelli,
Responsabile
Digital UPA.
Nella seconda sessione protagoniste sono state aziende, agenzie
e
editori. Beiersdorf, The Story Lab (dentsu), FLU, Mondadori
Media hanno
presentato case history significative in termini di strategia
e
creatività, anche guidata dai dati. Anche in questo caso le fila
sono
state tirate da una tavola rotonda a cui hanno partecipato
Domenico
Pappalettera, Legal & Corporate Affairs Director Southern
Europe di
Beiersdorf e Presidente Commissione Giuridica UPA, Giulia Laura
Peracchio,
Senior Influencer Marketing Manager di The Story Lab, e Nicolò
Scala,
Marketing Manager Durex, Veet & Scholl presso RB. Nel ruolo
di moderatrice
Elisabetta Corazza, Head of Digital Marketing di Danone.
Focus sulle aziende anche nella terza sessione, con la
presentazione di
case study focalizzati su obiettivi, KPI e misurazione: Danone,
L'Oreal,
Alfasigma (con VA Consulting) hanno condiviso le loro esperienze
in merito
con il commento in tavola rotonda di Cinzia Gaeta, former Vice
President
and General Counsel Southern Europe di Procter & Gamble,
Antonio Pepe,
Partner & COO di Sensemakers, e Francesco Sommariva, Head of
Growth Italy
di TikTok. A moderare il panel Chiara Dal Ben, Marketing &
Innovation
Director di FLU.
Tutte le sessioni hanno visto il contributo legale di avvocati e
legal
counsel aziendali impegnati tutti i giorni nell'aiutare le
aziende a un
utilizzo degli influencer efficace e corretto: trasparenza,
gestione
contrattuale e reputazionale sono stati affrontati
rispettivamente dagli
avvocati Paolina Testa di FTCC - Studio Legale Associato, Mauro
Festa,
Founder & Managing Partner LegalFor, e Ilaria Gargiulo, head
of
IP&Advertising team dello Studio Legale DGRS.
Le conclusioni della giornata sono state affidate a Raffaele
Pastore,
direttore generale di UPA, e agli Autogol, creator che hanno
terminato la
rassegna in modo divertente e stimolante. 'Gli influencer
rappresentano un
eccellente strumento di marketing, sempre più utilizzato dalle
nostre
aziende e in tanti paesi avanzati anche da istituzioni
pubbliche, come è
avvenuto per le campagne vaccinali. Abbiamo quindi sentito
l'esigenza di
una approfondita riflessione su questo tema', dichiara Lorenzo
Sassoli de
Bianchi, presidente UPA. 'È un mercato che rappresenta tra il 3
e il 4%
degli investimenti pubblicitari, in crescita del +12% rispetto
al 2020, e
che si sta allargando dal fashion e dalla cosmetica, da cui è
partito, ad
ogni settore. Le aziende, quando affrontano il tema degli
influencer,
devono fare scelte oculate. I valori e la personalità
dell'influencer
dovrebbero combaciare con quelli della marca, così come la
qualità dei
contenuti che egli esprime e la sua correttezza nel proporli.
Per
preservare le nostre marche di fronte a un'offerta molto
polverizzata è
importante utilizzare i KPI, anche se il concetto di KPI per
come lo
conosciamo sui mezzi tradizionali va adattato a questo settore.
È utile
sviluppare rapporti strategici di lungo termine in modo da
rafforzare la
relazione tra marca e influencer attraverso l'accumulo di dati e
insight,
permettendo che si creino, così, campagne sempre più efficaci,
innovative
e coinvolgenti'.
'Partecipare in qualità di partner al convegno Influencer
Marketing 2021
rappresenta per noi un momento importante di confronto con altri
top
player su tematiche delicate di un settore in continua crescita
come la
fase strategica, gli aspetti legali e la misurazione del
risultati',
afferma Chiara Dal Ben, Marketing & Innovation Director di
FLU.
'L'appuntamento ci ha permesso di portare la nostra esperienza e
di
condividere con gli altri partner la consapevolezza del ruolo
strategico
che ha il coinvolgimento degli influencer all'interno del media
mix e i
possibili scenari futuri a cui stiamo andando incontro'.
'Sempre di più oggi i brand editoriali assumono il ruolo di
influencer,
diventando sui social punti di riferimento per le persone nella
scoperta
di nuovi trend e tendenze. In questo contesto Mondadori Media
gioca un
ruolo di primo piano: con un'offerta di contenuti ed esperienze
sempre
innovativa e la sperimentazione continua di nuovi linguaggi
soddisfa i
bisogni e gli interessi di milioni di utenti. A ciò si aggiunge
la
collaborazione vincente con oltre 200 giovani talenti, tra
influencer e
creators, in grado di coinvolgere community sempre più ampie
attraverso
progetti e iniziative speciali', dichiara Andrea Santagata,
direttore
generale di Mondadori Media.
'Il mercato dell'Influencer Marketing negli ultimi due anni,
complice
anche la pandemia, è stato particolarmente dinamico. Ma per
crescere anche
a livello pubblicitario si dovrà aprire a misurazioni terze
indipendenti.
In questo contesto gli influencer dominano l'ingaggio sui social
ma gli
editori 'tradizionali' italiani riescono a interpretare il
cambiamento
integrando gli influencer stessi nello storytelling. Anche se
l'arena
sembra già molto eterogenea dobbiamo continuare ad alimentare lo
sviluppo
delle diversità dando fiducia ai nuovi talenti-creator per
liberare tutto
il potenziale dei social, ciascuno con le sue specificità',
afferma
Antonio Pepe, Partner & COO di Sensemakers.
'Nell'influencer marketing, il marchio di fabbrica di The Story
Lab è
l'approccio scientifico alla selezione dei talent, che parte a
monte da un
ragionamento di ispirazione creativa rispetto ai messaggi di
marca da
veicolare, alla storia da far raccontare', spiega Alberto
Bommartini, Head
of Influencer Marketing di The Story Lab. 'Scegliere il talent
prima di
avere l'idea creativa sarebbe come scritturare l'attore
protagonista prima
di avere lo script del film: un errore di processo che toglie
valore alla
storia. Siamo orgogliosi di aver preso parte a questo momento
divulgativo
fortemente voluto da UPA per raccontare al mercato la nostra
visione della
corretta metodologia di approccio all'influencer marketing'.
'TikTok è una piattaforma di intrattenimento che ha la missione
di
ispirare la creatività e portare allegria, stimolando
l'espressione
creativa della community. I creator sono la linfa vitale di
questa
piattaforma e grazie alla loro creatività ed autenticità animano
la nostra
variegata community con contenuti che raccontano le proprie
passioni e
talenti, spaziando dalla musica alla comicità, dallo sport al
beauty e al
travel, fino ad arrivare alle arti e ai contenuti educativi',
dichiara
Giorgia Capponi, Agency Partnerships Lead di TikTok Italia. 'Li
chiamiamo
creator e non influencer proprio perché su TikTok il contenuto è
al
centro, ed è quindi sulla creatività, e non sulla popolarità,
che i
creator riescono a costruire connessioni più profonde con la
community. In
questo senso i creator si rivelano anche fondamentali alleati
dei brand
che, grazie al loro contributo creativo, possono sviluppare
contenuti e
messaggi autentici, capaci di coinvolgere e connettersi in modo
ancora più
efficace con la nostra community'.
com/fch
francesca.chiarano@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
September 14, 2021 09:30 ET (13:30 GMT)
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