Complici i prolungati lockdown che hanno modificato in profondità le abitudini a livello globale, nell'ultimo biennio le big tech americane come Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet e Meta hanno registrato una crescita ancora più marcata di utili e giro d'affari. Un evidente rafforzamento avvenuto malgrado le crescenti richieste globali di regolamentazione da parte delle authority. Come si sta muovendo su questo fronte l'Antitrust Usa? Che approcci intende intraprendere? Lo ha spiegato in un'intervista esclusiva a Cnbc Lina Khan, presidente della Commissione federale per il Commercio statunitense.

Domanda. Con l'accordo per acquisire Activision Blizzard, Microsoft entra in un settore piuttosto frammentato, quello dei giochi. Lei si è impegnata a rivedere il modo in cui l'Antitrust opera: quale pensa sia il modo più corretto con cui una grande azienda tecnologica possa acquisire un'impresa più piccola?

Risposta. È una questione molto importante che l'agenzia sta studiando. È qualcosa che abbiamo potuto osservare negli ultimi due decenni quando le prime 5 aziende tecnologiche hanno effettuato centinaia d'acquisizioni, molte delle quali finite nel radar dell'Antitrust. La Ftc sotto il mio predecessore ha avviato uno studio di questi deal per cercare di capire cosa ci siamo persi e cosa possiamo imparare per assicurarci di identificare con precisione che tipo d'acquisizioni potrebbe essere illegale. Da qui parte il nostro processo per rivedere le linee guida sul m&a, in tandem con il Dipartimento Di Giustizia. Il Congresso nel 1914 decise che le fusioni che potenzialmente possono ridurre in maniera sostanziale la concorrenza o creare un monopolio sono illegali. Per noi questo principio si adatta a seconda del ciclo economico, delle condizioni di mercato e dell'espansione dell'utilizzo delle nuove tecnologie. Le dinamiche di mercato sono cambiate, quindi dobbiamo assicurarci che gli strumenti che stiamo utilizzando e le domande che ci stiamo ponendo siano ancora in grado di mappare la realtà. È su questo che si baserà il mio mandato.

D. Quando dice che dovete ripensare le linee guida sul m&a si riferisce in particolare alle big tech?

R. La storica causa Antitrust del Dipartimento di Giustizia contro Microsoft è un valido esempio di come le big tech operano. Aveva acquisito il controllo sul sistema operativo e il motivo per cui è stata in grado di mantenere quel dominio è perché c'era quella che era conosciuta come la «barriera all'ingresso» delle applicazioni. Per essere appetibili per gli utenti, i sistemi operativi dovevano avere un livello base di applicazione. Poi aziende come Java e Netscape hanno allentato il dominio di Microsoft perché hanno fornito una piattaforma alternativa con apps. Quindi, la linea del Dipartimento di Giustizia sosteneva che le mosse fatte da Microsoft erano progettate per mantenere il proprio monopolio nel sistema operativo e soffocare questi rivali. Questo è il tipo di situazione sul quale dobbiamo indagare oggi, soprattutto perché assistiamo all'avvento di nuove tecnologie di piattaforme alternative.

D. Quando Meta rilevò Instagram, aveva capito che era il social media più utilizzato sul web pur non essendo riuscito a replicare lo stesso successo tra le app per smartphone. Molti pensavano che questa acquisizione sarebbe stata un fallimento, ma alla fine è passata alla storia come un grande successo. Quando il regolatore dovrebbe dire «Questa transazione potrebbe funzionare?»

R. La vera domanda per i regolatori è: «Può questo o quell'accordo ridurre la concorrenza o tendere a creare un monopolio?» L'indicazione del Congresso è di agire come Antitrust non solo quando una terza e una quarta società si stanno fondendo, ma dall'inizio. Intervento e monitoraggio dovrebbero partire appena emergono tendenze verso una concentrazione di potere di mercato. Il Ftc ha una causa in corso contro Meta nella quale sostiene da un lato che le acquisizioni di Instagram e WhatsApp sono state condotte illegalmente e progettate per il monopolio di Meta stessa e dall'altro che quest'ultima non sia stata all'altezza del compito al momento della transizione verso il mobile. Meta aveva bisogno delle acquisizioni per sopravvivere a quel passaggio. Guardando indietro ai documenti e alle prove disponibili l'Agenzia è stata in grado di determinare che si trattava di un'acquisizione illegale.

D. Quando e come rivedrete il concetto di «acquisizioni killer», deal fatti solo per sbarazzarsi della concorrenza prima che diventi pericolosamente competitiva?

R. L'idea è di identificare quali siano i punti ciechi in questo momento, quali le domande che non ci siamo posti e che invece dovremmo farci. Molte di queste «acquisizioni killer» avvengono nel settore tecnologico, altre sono relative al cosiddetto «monopsonio». Nel contesto di questi mercati digitali ci sono alcune domande chiave. In primo luogo, come possiamo assicurarci di comprendere i casi in cui le acquisizioni vengono effettuate con un occhio al vantaggio competitivo duraturo? Molte Big Tech hanno storicamente concluso alcuni dei loro accordi per costruire, stabilire e proteggere tale vantaggio. In secondo luogo, qual è il ruolo dei dati? Abbiamo notato come l'aggregazione dei dati e l'accesso a dati commercialmente sensibili di altre aziende può a volte attribuire alle imprese un vantaggio competitivo impressionante. In terzo luogo continueremo a guardare alle esternalità di rete: significa capire quali sono i modi in cui le aziende stanno utilizzando alcune delle peculiarità dei mercati digitali a proprio vantaggio.

D. Se si confrontano le maggiori 10 aziende al mondo dal 2012 a oggi si vede che circa metà sono ancora dominanti sul mercato ma molte non sono più nella top 10. Se si torna indietro di un altro decennio la lista cambia completamente. Il mercato si sta regolando da solo?

R. Il compito chiave per l'Antitrust è garantire la presenza di un mercato in cui le aziende possano competere in base a meriti e risultati. Se sei un imprenditore o un'azienda con un'idea per un particolare bene o servizio e la porti con successo sul mercato, puoi competere in modo equo? Non è compito nostro scegliere vincitori e vinti, ma garantire che le aziende giochino ad armi pari, senza sfruttare posizioni dominanti.

D. In termini di fusioni e acquisizioni su quanti deal vi state concentrando ad oggi?

R. Il numero di transazioni è aumentato notevolmente, il che crea una notevole tensione. Siamo chiamati a scegliere con grande difficoltà su quali deal miliardari concentrarci assicurandoci di indagare da vicino. Ma per arrivare a questa decisione ci sono compromessi da fare...

D. Quali?

R. Negli ultimi decenni abbiamo visto fusioni che si sono poi rivelate anticoncorrenziali e illegali. Penso che la lezione da trarne sia che le aziende non sono state scoraggiate ad abbandonare comportamenti anticoncorrenziali. Anche quando il Ftc ha agito per vie legali investendo risorse, la risposta non è stata abbastanza netta e severa da determinare un vero cambiamento del comportamento anticoncorrenziale delle grandi compagnie. Oggi ci stiamo concentrando su quali siano le istanze nel contesto delle fusioni in cui determinati tipi di azioni possano avere un impatto sul mercato. Se noi riuscissimo a ottenere un livello di consenso alto tra i consumatori o un buon risultato in tribunale potremmo cambiare l'intera dinamica del mercato. Altro tema su cui ci stiamo concentrando risorse è legato a quali siano le cause scatenanti di alcune pratiche commerciali illegali: cercare di stroncarle alla fonte può rivelarsi una pratica idonea a incanalare le nostre risorse nel modo più efficiente possibile.

D. Tra i clienti che forniscono dati e le aziende tech che forniscono servizi sembra esserci una sorta di compromesso. Quale pensa che sia la cosa più importante da monitorare, considerando i potenziali danni che i consumatori potrebbero subire?

R. La questione che ci interessa particolarmente in questo periodo di revisione del modus operandi della Ftc è come possiamo potenziare la nostra capacità di dimostrare che le aziende hanno potere di monopolio anche quando non impongono prezzi. Stiamo cercando di utilizzare un altro approccio provando a mostrare l'evidenza diretta o gli effetti diretti dei monopoli di mercato come lo svilimento della privacy: in pratica tutti i modi in cui le aziende possono usare il loro potere anche senza che questo si traduca in un aumento dei prezzi.

fch

 

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January 24, 2022 02:41 ET (07:41 GMT)

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