Una mossa ormai non troppo a sorpresa ma di impatto cambia i connotati a quel risiko del Veneto annunciato da tutti a più riprese.

Ieri i cda di Agsm e Aim, le utility rispettivamente di Verona e Vicenza, dopo una serie di incontri nelle scorse settimane non andati a buon fine, hanno fatto quadrato scegliendo di firmare un accordo vincolante per la fusione per incorporazione di Aim in Agsm, rallentando così il dialogo con un eventuale terzo partner industriale per un percorso a tre. Insieme Agsm Verona e Aim Vicenza daranno vita a una realtà con un fatturato pro forma di 1,44 miliardi euro, un ebitda di 147 milioni e oltre 2 mila dipendenti. Questa via, negli ultimi giorni, era sembrata la più percorribile agli occhi di molti osservatori che avevano colto i segnali, più o meno espliciti, di una politica (in quota Lega) che all'improvviso aveva osteggiato qualsiasi soluzione che superasse il dialogo esclusivo tra le due utility. Va infatti ricordato che sul tavolo degli advisor Equita, Ubi Banca, Roland Berger e degli studi legali Simmons&Simmons e Gitti and Partners, venerdì 19, erano arrivate le offerte di Hera, Iren e del tandem Alperia-Dolomiti Energia. Queste erano state inviate in seguito all'apertura di un processo teso a valutare proposte alternative a quella avanzata da A2A che aveva avviato un percorso in solitaria con Verona e Vicenza per la creazione di MuVen (multiutility del Veneto).

Nulla da fare, quindi, per le condententi a ricoprire il ruolo di player industriale. Almeno all'apparenza visto che l'opzione di un eventuale progetto a tre potrebbe continuare a vivere. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza pare infatti che esista un accordo di massima tra le parti per valutare appieno tutte le offerte terze entro il 31 luglio. Indiscrezioni che però, qualora trovassero conferma, nulla toglierebbero alla serietà e alla bontà del progetto di fusione depositato ieri da Agsm e Aim e che dovrebbe essere attuato al massimo entro fine anno. Anche perché un piano non esclude l'altro e soprattutto resta ferma la voglia di sindaci e management di trovare la strada migliore per le due società.

red/lab

 

(END) Dow Jones Newswires

June 30, 2020 02:10 ET (06:10 GMT)

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