WALL STREET: Fed scopre carte su tapering, indici in netto rialzo
23 Settembre 2021 - 05:28PM
MF Dow Jones (Italiano)
L'azionario Usa è in netto rialzo, dopo che la riunione della
Federal Reserve ha chiarito le intenzioni della banca centrale sul
futuro del suo programma di Quantitative Easing.
Il Dow Jones sale dell'1,42% e l'S&P 500 dell'1,25%. Il
Nasdaq Composite avanza dello 0,89%.
"Con tutti i dettagli ora allo scoperto, e dimostrando che molte
previsioni su un impatto disordinato sul mercato sono errate, il
mercato può finalmente rimuovere il premio di rischio intorno al
tapering e andare avanti", afferma Deutsche Bank.
Le prospettive sui tassi di interesse della Federal Reserves
degli Stati Uniti "devono essere considerate positive per i mercati
dei capitali" data la comunicazione chiara e tempestiva, afferma
Achim Stranz, chief investment officer di AXA Investment Managers
Germany.
L'esperto dice che questo è stato confermato dalla reazione
positiva del mercato azionario in Asia questa mattina. Il
presidente della Fed Jerome Powell "ha segnalato che una prima
riduzione del programma di acquisto di asset inizierá a novembre, e
ha anche chiarito che questo dovrebbe essere considerato come il
primo passo verso la normalizzazione della politica monetaria, ma
non assicura in alcun modo un aumento dei tassi di interesse nel
prossimo futuro", conclude Stranz.
Gli investitori hanno accolto positivamente la decisione della
Federal Reserve di avviare il tapering delle sue misure di stimolo
alla pandemia a novembre. Le nuove proiezioni rilasciate alla fine
della riunione della Fed hanno mostrato che metá dei 18 funzionari
prevede di aumentare i tassi di interesse entro la fine del
2022.
Secondo John Roe, capo dei fondi multiasset presso Legal and
General Investment Management, ciò ha dato ai gestori del denaro la
fiducia che la Fed non permetterá che l'attuale balzo di inflazione
si consolidi. "La cosa piú interessante sia dell'attuale
dichiarazione sia anche dell'ultimo paio di dichiarazioni è stata
il respingere l'idea che i banchieri centrali lasceranno davvero
che l'inflazione vada fuori controllo prima di agire", ha detto
Roe.
I mercati sono stati preoccupati questa settimana dai timori su
Evergrande, il piú grande sviluppatore immobiliare cinese. Molti
temono che il suo crollo contagiare tutta la seconda economia piú
grande del mondo, con ripercussioni sui mercati finanziari
globali.
Tuttavia, i timori per un suo possibile collasso sembrano essere
diminuiti, almeno temporaneamente. Evergrande ha una cedola di 83,5
milioni di dollari in scadenza oggi sulle sue obbligazioni in
dollari statunitensi e non ha fornito indicazioni sul mancato
pagamento. Una controllata della societá ha dichiarato che
effettuerá un pagamento di interessi su un'obbligazione onshore,
dando a Evergrande piú tempo per capire cosa si aspettano gli
investitori, in vista di una ristrutturazione lunga e
complicata.
"L'opinione comune è che alla fine saranno i cinesi a
controllare il default", ha affermato Roe. "La preoccupazione è che
se devi sostenere Evergrande devi farlo anche con tutti gli altri
sviluppatori".
Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di
disoccupazione negli Stati Uniti sono cresciute di 15.000 unitá a
quota 351.000, sopra il consenso degli economisti contattati dal
Wall Street Journal a 320.000. Il numero di sussidi continuativi
all'11 settembre, infine, è salito di 131.000 unitá a quota 2,845
mln.
Nel frattempo, il ritmo della crescita economica degli Stati
Uniti "si è ulteriormente raffreddato a settembre, dopo essere
salito alle stelle nel secondo trimestre, riflettendo una
combinazione di picco della domanda, ritardi nella catena di
approvvigionamento e carenza di manodopera", spiega Chris
Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit, commentando i
dati Pmi di settembre. Il rallentamento "è stato guidato da un
raffreddamento della domanda nel settore dei servizi, legato in
parte alla diffusione della variante Delta", continua Williamson.
Tuttavia, anche se le imprese manifatturiere "hanno visto una
domanda molto piú resiliente, le fabbriche devono affrontare
problemi crescenti nell'approvvigionamento di forniture e
manodopera sufficienti per soddisfare gli ordini", sottolinea
l'economista, rimarcando come i "ritardi della catena di
approvvigionamento non mostrano segni di attenuazione" e di
conseguenza, "anche la crescita della produzione industriale si è
indebolita e il portafoglio ordini è aumentato a un ritmo record a
settembre". Il risultato, conclude Williamson "è un altro mese di
forte aumento dei prezzi praticati per beni e servizi poichè la
domanda supera l'offerta e i costi piú elevati vengono trasferiti
ai clienti".
lus
(END) Dow Jones Newswires
September 23, 2021 11:13 ET (15:13 GMT)
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